Guida allo Spesometro

Da un nostro lettore ragioniere/commercialista riceviamo questa piccola guida allo Spesometro 2014 e volentieri pubblichiamo questa spiegazione…


Quanto fa paura lo Spesometro? Probabilmente molti di voi avranno saputo che dopo alcuni rallentamenti, dovuti alla Corte dei Conti che ha corretto alcune incongruenze, questa metodologia per la verifica della fedeltà fiscale del contribuente è entrata nella piena operatività.

Come funziona lo Spesometro?

In pratica è uno strumento che tiene traccia di tutte le spese oltre i 3600 euro. Commercianti, aziende e artigiani erano tenuti a comunicare tra il 10 e 22 Aprile, alle Agenzie delle Entrate, le somme fatturate ed incassate oltre questa cifra, identificando così, elettronicamente, il cliente che ha speso o fatto acquisti oltre questa cifra (comprensiva di Iva).

Niente terrorismo per favore

Certamente se un cliente entra in una gioielleria e fa un acquisto di 5000 euro per un gioiello, l'informazione d'acquisto entrerà obbligatoriamente (pena sanzioni al commerciante) nell'Anagrafe tributaria, ma non scatterà alcun accertamento. Tutti questi dati saranno a disposizione degli agenti del Fisco in un enorme database assieme ad altre informazioni come giacenze iniziali e finali dei conti correnti, numero di accessi alle cassette di sicurezza, acquisti di immobili, ecc. Una analisi abbastanza completa della posizione di ciascuno di noi e, pertanto, un acquisto singolo di 5000 euro, anche da parte di un cliente che dichiara nulla al Fisco, non farà scattare alcun accertamento perchè si tratterebbe comunque di uno scostamento minimo tra 5 mila euro di spesa una-tantum e una dichiarazione di 0 proventi al Fisco.

Le finalità reali dello Spesometro

La ratio di questa Legge è quella di scoprire i grandi evasori e gli scostamenti minimi tra il dichiarato e ciò che si spende, al Fisco non interessa. Ovviamente le cose cambiano se il contribuente, oltre ad acquistare il già citato gioiello da 5 mila euro, continua  fare acquisti nel corso dell'anno (magari 4 o 5) sempre oltre i 3600 euro fatidici, con un saldo iniziale sul conto corrente di 10 mila euro e magari un saldo finale annuale di 60 mila euro dichiarando nel contempo un reddito molto esiguo. In quel caso lo scostamento tra le spese ed il reddito dichiarato farebbe sicuramente scattare una verifica.

Le verifiche non saranno automatiche

Le comunicazioni riferite all'Anagrafe Tributaria sono circa 400 milioni di operazioni, un numero davvero ingente. Tutte queste informazioni andranno incrociate con altre banche dati per fa emergere differenze macroscopiche tra il dichiarato e le spese.
La privacy sarà tutelata con rigide disposizioni, pochi funzionari potranno consultare direttamente il database e solo tramite una doppia chiave di accesso.
Certo, queste sono comunicazioni ufficiali, per vedere effettivamente gli effetti ed eventuali magagne/errori del nuovo strumento di controllo fiscale occorrerà del tempo, probabilmente alcuni mesi.
La sensazione, però, è di non preoccuparsi più di tanto per scostamenti non rilevanti e di continuare a fare la vita di sempre, alcuni allarmi sembrano, per ora, eccessivi.

Un pericolo però esiste: come già dichiarato dalla Corte dei Conti, lo Spesometro potrebbe avere degli effetti negativi sui consumi in generali e magari aumentare la propensione al nero, anche quando effettivamente non ce ne sarebbe bisogno perchè non rientrerebbe comunque nelle statistiche di questo strumento di rilevamento.

Marco Fratini
(contributo gratuito alla comunità di Anarchia.com)

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