Il Bitcoin è pericoloso

Bitcoin e pericoloso

Bitcoin è pericoloso: è questo quello che potrebbe emergere da una analisi più attenta circa le monete virtuali che stanno spopolando negli ultimi anni. C’è troppa euforia su questa moneta digitale e alcune considerazioni più tecniche vanno fatte.

Si sente parlare sempre più spesso di Bitcoin e le notizie che circolano su queste criptomonete fanno sì che anche l’interesse che gli internauti nutrono nei confronti delle valute digitali si accresca. Il problema è che spesso in rete le informazioni che si possono reperire non sono corrette, o perlomeno sono parziali.

Questo accade sfortunatamente anche quando si parla di Bitcoin, con articoli che cercano di mostrare questa moneta come la forma di investimento migliore ed altri che invece ne acuiscono gli aspetti negativi. Quello che si cercherà di fare nelle prossime sezioni è di spiegare che l’analisi dovrebbe essere fatta prendendo in considerazione tutti gli aspetti, sia quelli positivi che quelli negativi.

Abbiamo già parlato in un precedente articolo di cosa sono queste criptomonete e di quali sono i vantaggi Bitcoin, concentriamoci ora sugli aspetti che potrebbero spiegare come il Bitcoin è pericoloso.

  1. La blockchain non è eterna

Uno degli errori di valutazione, o comunque uno degli aspetti della blockchain che non si conoscono, è il ritenere che la blockchain sia eterna. Come è noto a tutti coloro che si informano sui Bitcoin, le informazioni relative alle transazioni con questa criptomoneta vengono memorizzate, il problema è che all’aumentare delle transazioni aumenta anche lo spazio necessario per conservare i dati.

La richiesta di spazio sta crescendo in modo molto più rapido rispetto ai progressi fatti dalle aziende tecnologiche per creare dispositivi di memorizzazione sempre più efficienti. Questo porta a supporre che se non ci saranno sviluppi, la blockchain potrebbe entrare in grave pericolo nei prossimi dieci anni.

  1. Il mining non garantisce la sicurezza della rete

Si afferma spesso che l’attività di mining sia essenziale non solo per la creazione di nuovi blocchi di monete, ma anche per mantenere la sicurezza dell’intera architettura. Questo in realtà è vero solo in parte, perché il rischio implicito alla base della tecnologia blockchain rimane, diventa solo più difficile sfruttarlo.

Per validare una transazione è necessario che più della metà dei nodi della rete la considerino valida. Questo potrebbe portare però allo scenario dell’attacco del 51%: prendere il controllo di più della metà dei nodi consentirebbe di fatto di avere il controllo di validare o non validare qualunque transazione all’interno della rete. Come si guadagna un Bitcoin è un altro articolo da leggere.

  1. La trasparenza può essere uno svantaggio

La trasparenza della rete blockchain viene sempre inclusa fra i vantaggi delle monete virtuali, ma bisognerebbe guardare alla questione anche da un altro punto di vista. La trasparenza potrebbe essere uno dei motivi che porta ad affermare che il Bitcoin è pericoloso.

Quando si esegue una transazione con i Bitcoin si consente di fatto agli altri utenti di poter guardare informazioni circa il proprio conto. E’ vero che il conto non è associato ad un nominativo e che viene mantenuto l’anonimato, ma al tempo stesso è possibile fare dei collegamenti fra chi effettua le transazioni.

Se un’azienda dovesse pagare un servizio ad un’altra azienda in Bitcoin, ad esempio, la seconda azienda saprebbe che quel particolare wallet appartiene alla prima e potrebbe scoprire informazioni finanziarie importanti sulla stessa.

  1. La decentralizzazione non rende la blockchain intoccabile

Il fatto che la tecnologia dei Bitcoin abbia come caratteristica la decentralizzazione non significa che non possa essere intaccata. E’ vero che non c’è una sola organizzazione che si occupa di minare le monete virtuali, ma al contempo è vero che sono pochi i minatori indipendenti, perché l’attività sarebbe poco profittevole.

Ecco allora che i minatori si riuniscono nelle cosiddette mining pool per poter avere più possibilità di generare profitti in tempi minori, il problema è che questa pratica riduce la decentralizzazione, soprattutto considerando che le quattro più grandi mining pool controllano circa il 50% dell’intero sistema.

  1. La blockchain non è un computer distribuito

La rete blockchain è costituita da un insieme di nodi, ma bisogna spiegare che questi nodi non collaborano per svolgere in maniera più efficiente una particolare azione, ma svolgono tutti la stessa azione.

Nello specifico, il compito dei nodi è quello di controllare la correttezza di ogni transazione e di memorizzare, se sono stati autorizzati, l’intera cronologia. Queste operazioni vengono compiute da tutti i nodi della rete e non consentono dunque di aumentare l’efficienza, ma sono solo azioni ripetitive.

  1. Il Bitcoin potrebbe non sostituire mai il denaro attuale

I più ottimisti affermano con sicurezza che presto i Bitcoin sostituiranno tutte le valute e che le transazioni quotidiane saranno eseguite con queste criptomonete. Peccato non tengano conto delle limitazioni intrinseche al sistema circa il numero di transazioni attuabili.

La rete Bitcoin è infatti in grado di processare solo un massimo di sette operazioni ogni secondo e di aggiornare il registro una volta ogni dieci minuti. Prima di ricominciare ad agire sul registro, inoltre, si ha la tendenza ad attendere per sicurezza cinquanta minuti. Questo fa capire come i pagamenti in Bitcoin potrebbero non essere attuabili in un contesto di vita quotidiana, nel quale tutti dovrebbero pagare con le monete virtuali.

Ponete tutti questi quesiti ad un amico più esperto o linkate questo articolo: avrà qualche difficoltà a confutarlo.

Attenzione poi a tutte quelle monete virtuali nate dall’esperienza Bitcoin, leggete questo articolo: OneCoin sono una truffa.

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