Codici di priorità per le visite con ticket

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Da un nostro utente riceviamo un interessante articolo sulle ricette mediche e codici di priorità per le visite con ticket.
E’ molto importante conoscere il significato dei codici della ricetta medica per capire quanto occorrerebbe attendere per usufruire degli esami specialistici. Verificate se vengono rispettati i vostri diritti.

Da un po’ di tempo la ricetta medica comunica all’utente alcuni dati che possono essere “estrapolati” per meglio capire il tempo di attesa di visite ed esami.

Una cosa importante (che molti non sanno): la Legge fornisce uno “scudo” in caso di eccessivi ritardi su alcuni accertamenti e di conseguenza fornisce direttamente un diritto all’esecuzione dell’esame medico in via privata, sempre al costo del ticket.

Riassunto dei codici sulle ricette mediche e significati

Lo sappiamo tutti, prenotare una visita medica specialistica spesso comporta lunghe attese, addirittura si può superare l’anno. A volte, addirittura, può capitare che l’attesa sia così lunga che le prenotazioni siano chiuse ed occorre pre-prenotarsi solo per sapere quando le liste saranno riaperte.

Spesso, però, un esame è importante, difficilmente differibile, l’utente si trova spiazzato ed arrabbiato per le lunghissime liste di attesa.

Un piano nazionale di governo delle liste d’attesa, esiste già, attualmente coinvolge le Province Autonome di Trento e Bolzano, che stabilisce dei tempi massimi garantiti per l’attesa del cittadino.

Ricetta medica e codici: entriamo nel dettaglio

La nostra ricetta medica conterrà sempre una lettera che specifica l’urgenza degli accertamenti o delle terapie fissando un tempo massimo di attesa garantito.

Lettera U: massimo grado di urgenza. Dovrete ottenere la prestazione indicata dal medico entro 72 ore dalla prenotazione. La ricetta riporta anche l’indicazione di prenotare entro 48 ore dall’emissione: in pratica entro due giorni dalla consegna nelle nostre mani dovremo recarci presso uno sportello CUP o farmaceutico per la nostra prenotazione.

La ricetta medica resta valida come prescrizione, anche se non prenotate entro le 48 ore, ma in questo caso decade l’urgenza.

Lettera B: esecuzione della prestazione in un tempo breve, non deve essere superiore a 10 giorni dalla prenotazione.

Lettera D: prestazioni giudicate differibili, non strettamente urgenti. Possono essere eseguite entro 30 o 60 giorni, a seconda del tipo di accertamento (esami strumentali o visite).

Lettera P: i classici accertamenti programmabili, esami di controllo periodico, senza carattere di urgenza e quindi possono essere prenotati con più attesa. Occorre però precisare che l’esame dovrebbe comunque essere eseguito ad almeno e non più di 180 giorni dalla prenotazione.

Nessuna lettera: senza alcune delle lettere indicate sopra, viene applicata la lettera P, accertamento non urgente. Potrebbe anche essere una svista del medico, meglio leggere bene prima di uscire dallo studio medico.

Prestazione con ricovero

In caso di ricovero per ottenere una prestazione, ecco la spiegazione di questi altri codici, che devono essere sempre presenti sulla ricetta medica.

Lettera A: ricovero entro 30 giorni. Un differimento nel ricovero potrebbe comportare un peggioramento nelle condizioni del paziente.

Lettera B: ricovero entro 60 giorni. Rischio di veloce aggravamento che indicano comunque un intervento nel breve periodo.

Lettera C: ricovero entro 180 giorni dalla prenotazione.

Lettera D: in pratica questi ricoveri possono essere programmati fino a 12 mesi dalla prenotazione. Casi che non presentano urgenza, dolore o disfunzioni particolari.

La prestazione viene posticipata entro i termini stabiliti dal medico curante

Un Decreto legislativo 124/1998 stabilisce nero su bianco che un cittadino ha diritto ad ottenere la stessa prestazione, al prezzo del ticket, presso una struttura privata.

In pratica l’utente che accede ai servizi CUP per prenotare una visita e si vede negare la possibilità di eseguirli entro 30 o 60 giorni, ha diritto ad ottenere la stessa prestazione presso una struttura privata, pagando una somma uguale a quella del ticket.

Cosa deve fare un cittadino per usufruire di questo Decreto?

Non si tratta di un servizio automatico e soprattutto nessuna Asl lo rende noto nonostante dovrebbe essere una procedura standard e quasi immediata.

Come spesso accade il cittadino dovrà presentare un’istanza e inviarla all’azienda sanitaria di residenza, indicando inequivocabilmente il tipo di esame o visita prescritto, il tentativo di prenotarlo tempestivamente con conseguente mancato rispetto dell’esecuzione garantita entro il termine stabilito.

Attenzione: la stessa Legge stabilisce l’elenco delle 58 prestazioni e i relativi tempi massimi di attesa. Sempre meglio, prima di fare ricorso, informarsi presso la vostra Regione di appartenenza o rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della vostra Asl.

Nel caso scopriate di averne diritto, per Legge, sarà poi la stessa Asl ad indirizzarvi presso la struttura privata per ottenere l’esecuzione del proprio diritto e quindi l’accertamento specialistico in tempi brevi e con i costi del ticket.

Qui il modulo per fare la richiesta, clicca e stampa.

Ovviamente, il più delle volte, l’Asl neanche risponderà alla vostra istanza. In questo caso dovrete inviare una ulteriore richiesta, questa volta di rimborso, con copia della fattura pagata al medico al netto del ticket (eventualmente pagato) così da ottenere la restituzione della somma anticipata.

Nel caso l’Asl continui ad ignorarvi, rivolgetevi al Giudice di Pace con tutta la vostra documentazione completa e dettagliata per far rispettare i vostri diritti. Davanti al Giudice ci si può difendere anche da soli se la causa non supera il valore di 516,45 euro. Inoltre, per i cittadini che non hanno i mezzi, è disponibile il gratuito patrocino.

In caso di ricorso al Giudice di Pace è pacifico che i tempi di attesa saranno lunghi per il rimborso, ma dovreste ottenere piena soddisfazione del rispetto della Legge.

Riccardo Bonfigli (responsabile di “Aiuto al Cittadino”)

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