Greta Thunberg e lo sciopero a scuola per il clima

greta thunberg protestaFoto Instagram

Chi è Greta Thunberg? Questa sedicenne salverà il Mondo?

Oggi è indetto lo sciopero climatico nelle scuole, vediamo di approfondire l’argomento e soprattutto di parlare di Greta Thunberg, chi è, cosa sta facendo, come è cominciato tutto ciò. In realtà c’è una vera generazione in rivolta.

Chi è Greta Thunberg?

Greta Thunberg ha lanciato la sua iniziativa tramite la sua figura fragile e solitaria quando lo scorso Agosto iniziò uno sciopero scolastico per il clima, posizionandosi con un cartello fuori dall’edificio del parlamento svedese.

Inizialmente i suoi genitori avevano cercato di dissuaderla e tutti i suoi compagni di classe rifiutarono di unirsi a lei. I primi giorni, i passanti occasionali, avevano pietà e un certo sgomento alla vista dell’allora sconosciuta quindicenne, seduta sui ciottoli e con uno striscione dipinto a mano.

Sono passati solo otto mesi da allora e la situazione è incredibilmente, radicalmente cambiata. L’adolescente Greta Thunberg, con le sue famose treccine, è celebrata e famosa in tutto il mondo come modello di determinazione, ispirazione e azione positiva.

Presidenti di nazioni e dirigenti aziendali si mettono in fila per essere criticati da lei e discutere, faccia a faccia. Il suo striscione skolstrejk för klimatet (sciopero scolastico per il clima) è stato tradotto in decine di lingue. E, cosa che colpisce di più, questa solitaria bambina ha innescato un movimento planetario.

Lo sciopero climatico globale di questo venerdì si prepara ad essere una delle più grandi proteste ambientali che il mondo abbia mai visto.

È un evento che ha dell’incredibile. Più di 71 paesi e più di 700 città si sono aggiunte a questo sciopero aumentando di ora in ora, con un’onda travolgente.

Greta Thunberg sola contro tutti e poi l’esplosione di consensi

Un anno fa, tutto questo era solo inimmaginabile. A quei tempi, Greta Thunberg era una persona molto introversa e solitaria. Si svegliava alle 6 del mattino per prepararsi alla scuola e tornava a casa alle 3 del pomeriggio. “Non stava succedendo niente nella mia vita”, ricorda. “Sono sempre stata quella ragazza sul fondo della classe che non dice mai niente. Pensavo di non poter fare la differenza perché ero troppo piccola”.

Greta è sempre stata diversa dagli altri bambini. Sua madre, Malena Ernman, è una delle cantanti liriche più famose in Svezia. Suo padre, Svante Thunberg, è un attore e autore. Greta è sempre stata eccezionalmente brillante, quattro anni fa le fu diagnosticata la sindrome di Asperger.

“Mi ricordo quando ero più giovane”, ricorda Greta “a scuola, i nostri insegnanti ci mostravano film sulla plastica nell’oceano, orsi polari affamati e così via. Ho pianto tanto e anche miei compagni di classe erano preoccupati durante la visione dei film, ma terminata la proiezione, tornavano a pensare ad altre cose. Non potevo farlo. Quelle immagini mi si erano incastrate nella testa”.

Già all’età di circa otto anni, quando ha appreso per la prima volta del cambiamento climatico, rimase sconvolta dal fatto che gli adulti non sembravano prendere sul serio la questione. Non è stata l’unica ragione per cui si è depressa, qualche anno dopo, ma è stato un fattore significativo.

“Continuavo a pensarci e mi chiedevo solo se avrei avuto un futuro. E l’ho tenuto per me stessa perché non parlo molto con gli altri, ma questo non era salutare. Sono caduta in depressione e ho smesso di andare a scuola. Quando ero a casa, i miei genitori si sono presi cura di me e abbiamo iniziato a parlare perché non avevamo altro da fare. E poi ho raccontato loro le mie preoccupazioni per la crisi climatica e l’ambiente. Ed è stato bello togliermi questo peso dal petto.”

“È stato allora che ho capito che potevo fare la differenza. E come sono uscita da quella depressione ho pensato: è solo uno spreco di tempo perché posso fare parecchio bene con la mia vita. Quindi sto cercando di farlo adesso”.

Anche i genitori, dopo i primi momenti di perplessità ora l’appoggiano al 100%. Hanno smesso di usare gli aerei, il padre è diventato vegetariano. La stessa Greta Thunberg è vegana. “Nel corso degli anni, ci ha assolutamente convinto”, racconta suo padre. “Continuava a mostrarci documentari e libri. Prima di questo, non ne avevo la minima idea. Pensavo che avessimo già risolto il problema del clima”, dice. “Ci ha cambiato e ora sta cambiando molte altre persone. È incredibile. Se questo può accadere, può succedere di tutto”.

Il manifesto in italiano di Greta Thunberg

L’uomo, che è una specie animale tra le altre, è in grado di cambiare il clima della Terra. Bruciare combustibili fossili è così grave da minacciare la nostra stessa esistenza, come potremmo continuare come prima?

Mi è stata diagnosticata, tempo fa, la sindrome di Asperger, l’OCD e il mutismo selettivo. Questo significa che parlo solo quando penso che sia necessario: ora è uno di quei momenti.

Per quelli come noi che soffrono di questa sindrome, quasi tutto è nero o bianco. Non siamo molto bravi a mentire e di solito non ci piace partecipare a questo gioco sociale a cui il resto di voi sembra così affezionato. A volte penso, per molti versi, che noi autistici siamo quelli normali, e il resto della gente è piuttosto strana. Soprattutto quando si tratta della crisi della sostenibilità, dove tutti continuano a dire che il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale, eppure continuano ad andare avanti come prima.

Per me questo è bianco o nero. Non ci sono aree grigie quando si tratta di sopravvivenza. O andiamo avanti come civiltà o non lo facciamo. Dobbiamo cambiare.

Si potrebbe pensare che i media e tutti i nostri leader non parlino d’altro, ma non ne discutono mai. Né si parla mai dei gas a effetto serra già bloccati nella nostra atmosfera. Abbiamo già un livello di riscaldamento supplementare, forse fino a 0,5-1,1 gradi Celsius. Inoltre non si parla quasi mai del fatto che siamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa, con 200 specie che si estinguono ogni giorno, che il tasso di estinzione oggi è tra 1.000 e 10.000 volte superiore a quello che viene considerato normale.

Né quasi nessuno parla quasi mai dell’aspetto dell’equità o della giustizia climatica, chiaramente indicato ovunque nell’Accordo di Parigi, che è assolutamente necessario per farla funzionare su scala globale. Ciò significa che i paesi ricchi devono scendere a zero emissioni entro 6-12 anni, con l’attuale velocità di emissione. In questo modo i cittadini dei paesi più poveri potranno avere la possibilità di migliorare il loro tenore di vita costruendo alcune delle infrastrutture, come strade, scuole, ospedali, acqua potabile pulita, elettricità, eccetera.

Come possiamo aspettarci che paesi come l’India o la Nigeria si preoccupino della crisi climatica se a noi, che abbiamo già tutto, non importa nemmeno un secondo di essa o dei nostri impegni effettivi con l’Accordo di Parigi? Perché non ridurre le nostre emissioni? Perché in realtà sono ancora in aumento? Stiamo consapevolmente che stiamo causando un’estinzione di massa? Siamo malvagi? No, certo che no. Le persone continuano a fare quello che fanno perché la stragrande maggioranza non ha la minima idea delle reali conseguenze della nostra vita quotidiana, e non sanno che è necessario un rapido cambiamento.

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