Questo blog si occupa di tecnologia e allora perché non parlare del vaccino anti-Covid 19 con all’interno, probabilmente, più tecnologia di tutti quelli conosciuti fino adesso? Perché è più tecnologico? Tanto per cominciare richiede una singola dose rispetto a Pfizer, Moderna e AstraZeneca.
Entro il mese di Gennaio saranno resi noti i risultati dei trial di fase 3 del vaccino creato dal colosso statunitense Johnson & Johnson. Il vaccino dovrebbe arrivare entro fine Marzo ed ecco perché può diventare decisivo nella lotta contro Covid 19.
Il vantaggio di una sola somministrazione
Il via libera al vaccino AstraZeneca dovrebbe arrivare entro il 29 gennaio, con le prime consegne dalla metà di Febbraio, ma il successivo vaccino consentirà di cambiare definitivamente la lotta al virus dall’inizio della Primavera. Proprio agli inizi di Marzo o giù di lì, verranno rese note le conclusioni del trial di fase 3. Il colosso americano ha già pubblicato i dati propedeutici alla sperimentazione di fase 3 e chiederà ben presto l’autorizzazione per l’uso in emergenza alla Fda.
La sperimentazione ferma per qualche settimana
La sperimentazione si era fermata ad Ottobre, per poi riprendere regolarmente. I dati, pubblicati su Nature, rivelavano che il vaccino sperimentale della Società, basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26), crea una forte risposta immunitaria prevenendo infezioni successive e proteggendo quasi completamente dal virus i polmoni di primati non umani (NHPs) nello studio pre-clinico.
I risultati di fase 1-2
I test di fase 1 e 2 mostrano che il 90% degli 805 volontari fra i 18 e i 55 anni ha sviluppato anticorpi 29 giorni dopo la dose, una percentuale salita al 100% dopo 57 giorni. I dati sugli over 65 arriveranno alla fine del mese. E’ vero che un ulteriore richiamo a 56 giorni raddoppierebbe il livello di anticorpi neutralizzanti, ma non sembra sia fondamentale iniettarla.
Vaccino Johnson & Johnson vs Pfizer e Moderna
Questa tecnologia funziona in modo leggermente diverso rispetto ai vaccini mRNA disponibili da Pfizer-BioNTech e Moderna, che utilizzano entrambi RNA a filamento singolo. Si tratta di una soluzione che in passato era già stata sperimentata con altri tipi di vaccini, incluso uno efficace contro i virus che causano l’ebola.
Da quanto risulta dai test sugli 805 volontari coinvolti nelle prime fasi, una singola dose di vaccino risulterebbe sicura e produrrebbe una risposta immunitaria sia nei volontari giovani che negli anziani. Entro il mese, come detto, si dovrebbero conoscere anche i risultati del trial di fase 3 in corso su 45mila individui.
Efficacia del vaccino Johnson & Johnson
L’efficacia del vaccino dovrebbe essere intorno all’80%. Un ottimo risultato poiché sarà molto semplice distribuirlo visto che questo vaccino “rimane stabile a tre mesi fra 2 e 8 gradi centigradi”. Probabile che in realtà il periodo di conservazione sia ancora più lungo esaminando successivamente i dati completi.
La conservazione consentirà di organizzare al meglio il piano vaccinale in Italia.
Effetti collaterali del vaccino Johnson & Johnson
Alcuni volontari hanno avuto un po’ di febbre e dolori muscolari, poi risolti rapidamente. Il tutto fa ben sperare che questo tipo di vaccino renderà facile anche la distribuzione nelle farmacie, così da consentire a tutti un uso privato e capillare, tipo il vaccino anti-influenzale.
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