No, non parliamo delle amate mozzarelle di bufala, ma delle notizie false, sciocchezze e storie inventate che circolano, in gran quantita' in rete…
Uno studio condotto da ricercatori italiani conferma ciò che si sospettava da tempo: fantasiose teorie complottiste, storie inventate, autentiche bufale diffuse nei social, sono prese seriamente da moltissimi utenti che spesso le rilanciano in buona fede e senza alcuna verifica.
Dal riscaldamento globale alle campagne contro le vaccinazioni, dalle notizie false alle dichiarazioni deliranti inventate di personaggi pubblici, la cosa più sorprendente è che queste bufale hanno effetto e presa su una gran parte di utenti Internet. Inoltre, il coinvolgimento dei navigatori che abboccano alla falsa notizia, contribuisce a rafforzare la falsa tesi perchè in qualche modo cercando di dibattere e contraddire la vera notizia, rafforzando e rilanciando in rete l'informazione falsa.
Da anni siti serissimi cercano di contrastare questa marea nera di false informazioni e notizie, un sito molto famoso e italiano è quello di Paolo Attivissimo, nel suo blog troverete migliaia di bufale lette e rilanciate in rete (anche voi magari troverete false notizie che avete creduto vere, in passato).
Facebook e Google in prima linea contro le informazioni false
Così tanta falsa informazione può minare anche l'autorevolezza e prestigio di aziende miliardarie come Google e Facebook. Da tempo, Google, ad esempio, sta cercando con i propri algoritmi di valutare la “serietà” dei siti che indicizza premiando con posizioni migliori, i siti web più autorevoli, in ogni campo. Facebook, d'altro canto, si affida ai propri iscritti e consiglia di segnalare immediatamente allo stesso social i contenuti dubbi o farlocchi.
La bufala diventa anche business
Nel corso degli anni la diffusione di false notizie ha creato anche dei grossi guadagni ai webmaster che, tramite i social li hanno diffusi in rete come un virus. Ultimamente un giovane esperto informatico è stato denunciato dalla polizia perchè alimentava i social tipo Facebook e Google+, con palesi notizie false razziste, rilanciate da migliaia di utenti, che riportavano poi al suo sito dove erano presenti inserti pubblicitari. Diffondendo falsa informazione, il ragazzo arrivava, nei giorni di punta, anche a guadagnare mille euro al giorno.
La disinformazione in rete può diventare un pericolo
Notizie false, ad esempio i vaccini che avrebbero provocato una malattia come l'autismo, in realtà il medico che aveva creato la ricerca è stato poi radiato dall'ordine dei medici per aver falsificato i dati, possono davvero creare dei danni irreparabili.
Come se ne esce da questa situazione? E' molto difficile perchè ci saranno sempre delle persone poco responsabili che credono a tutto ciò che leggono nei social, l'unica possibilità forse è quello di costruire delle strategie di comunicazione alternative ed aiutare siti anti-bufale come quello di Attivissimo a ricevere sempre più utenti per disattivare queste pericolose attività.