Un fenomeno che non è da sottovolutare: le truffe di compravendita auto usate che spesso avvengono su Internet. Il fenomeno si sta espandendo, esaminiamolo meglio in questo articolo
Crescono le truffe di auto vendute su Internet e spesso i malfattori usano sempre lo stesso modo di “lavorare”: appuntamento al venerdì, possibilmente pomeriggio, fotocopia della carta d'identità in mano e assegno circolare già intestato. Poi spariscono.
Una delle tante storie viene da Internet, e ci aiuta a capire più nei dettagli come difendersi da queste frodi. Tutto è cominciato due settimane fa, racconta D., avevo urgenza di vendere l'auto per motivi economici. Mi contatta un signore che mi offre 20.000 euro, circa 5000 in meno di quanto avrei voluto. Era davvero un brutto periodo per me, e nonostante l'auto mi stesse molto a cuore, ho deciso di venderla lo stesso, ma non sapevo a cosa stavo andando incontro.
Il tizio mi chiama puntuale, come da accordi, il primo giorno del mese, e ci incontriamo il giorno dopo. Ho insistito per incontrarci al mattino, ma lui mi disse che gestiva un forno e non poteva lasciare la produzione. Ci siamo dati appuntamento dunque per le 15.30 del pomeriggio.
L'indomani si presenta con 2 ore di ritardo, con la scusa di essere stato bloccato nel traffico. Ahimè, scopro poco dopo che era soltanto un modo per non farmi andare a ritirare l'assegno il pomeriggio stesso.
Il tizio si è offerto di pagarmi con assegno circolare intestato a me, con tanto di timbro e firma del direttore della banca. Sembrava tutto perfetto, con tanto di filigrana in controluce. Davvero un ricettario niente male, molto credibile.
Facciamo il passaggio e alle 19,30 ci salutiamo. Come d’accordi, lascio chiavi e macchina al truffatore.
Il mattino dopo vado in banca per depositare l'assegno e sbianco: assegno rubato, e quindi bloccato dalla banca operante. Macchina persa, 19.000 € di debito da pagare, ma soprattutto tanta rabbia in corpo.
Sto facendo il possibile, dice D., nell'auto non ci spero più, ormai sarà finita nel mercato dei pezzi di ricambio rubati. Intanto nell'agenzia per il passaggio dell'auto hanno filmato tutto e i Carabinieri sono riusciti e risalire a nome e cognome del truffatore, con già decine di truffe all'attivo e macchine a lui intestate, sotto una carta d'identità che risulta smarrita e regolarmente denunciata.
Forse anche l'agenzia è responsabile, avrebbe dovuto controllare la foto della carta d'identità e controllarla in modo ferreo con l'aspetto del truffatore. Se avessero bloccato l'atto la denuncia non sarebbe andata in porto.
Da questa storia c'è da imparare un importante lezione: mai accettare assegni da gente sconosciuta e mai fissare un appuntamento il Venerdì pomeriggio. Cercate di incassare i soldi il giorno stesso, assieme all'acquirente, e dopo aver trasferito i soldi, effettuate il passaggio.
Ancora più semplice, prima di firmare il passaggio di propietà al PRA, chiamate la vostra banca, fornite loro il numero dell'assegno, il nome della banca emittente, il nome di chi lo ha eseguito e il nome dell'intestatario. Riceverete una conferma in pochi minuti, nella quale la vostra banca avrà chiesto alla banca emittente la veridicità dell'assegno. Se il vostro acquirente farà resistenza per darvi i dati, molto probabilmente si tratterà di un truffatore.
In ogni caso ricordate che: le banche possono fornire informazioni sulla validità o copertura di un assegno al soggetto nei confronti del quale è stato emesso. Quindi siete in perfetta armonia con la legge. Se scoprite un truffatore, denunciate il fatto subito ai Carabinieri, probabilmente farete un favore a molti, oltre che a voi stessi.
Ricordatevi di effettuare la transazione sempre in un luogo sicuro, possibilmente all'aperto e con tanta gente. Anche quando acquistate un auto, fissate un appuntamento in un luogo sicuro, in modo da non venire derubati.
Centinaia di persone cadono in questi imbrogli, truffe di auto e moto. Spargete la voce ad amici e familiari che stanno vendendo una macchina, ve ne saranno grati.
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