Gli smartphone Android ci chiedono il permesso di localizzarci tramite i satelli con segnali Gps. Puo' sembrare una richiesta strana ed invadente, ma chiariamoci le idee con questo articolo…
Ovvio che, per molte persone, questo “pedinamento virtuale” può risultare strano e immotivato, in realtà spiegheremo che le richieste del sistema operativo (disattivabili comunque in ogni momento), hanno un fondamento reale e legittimo.
A cosa serve la localizzazione su Android
Il nostro smartphone sfrutta il ricevitore GPS ormai presente in ogni dispositivo per comunicare con i satelliti e fornire una triangolazione per consentire di identificarci nella nostra posizione rispetto al territorio.
La localizzazione tramite GPS sfrutta in modo abbastanza intensivo al batteria, ve ne accorgete subito perchè l'autonomia giornaliera del telefono calerà abbastanza rapidamente. E' molto preciso ed è utile per quando si usano i navigatori. In passato abbiamo recensito un buon numero di navigatori Android offline gratuiti.
Condividere la posizione con i nostri amici, tramite alcune applicazioni, ad esempio, può servire a sapere se siete vicini ed è il modo più facile per incontrarsi non solo virtualmente.
Trovare informazioni sui posti più interessanti e vicini a noi. Alcune applicazioni possono trovare bar e ristoranti migliori, per noi, semplicemente analizzando la nostra posizione.
Localizzazione Android a basso consumo
Nel caso abbiate una batteria un po' “debole” e non usate sempre il navigatore per i vostri spostamenti, potreste usare la modalità di localizzazione a basso consumo.
In questo caso viene esclusa la modalità di scambio dati tramite GPS e satelliti e vengono usate solo le reti Wi-Fi per localizzarvi sul territorio. Di solito è una modalità mantenuta sempre attiva poichè alcune App lo richiedono esplicitamente.