Una importante associazione consumatori ha redatto un’inchiesta su 50 punti vendita di telefonia mobile. I risultati sono stati a dir poco sconcertanti: gli operatori tendono spesso a nascondere o perlomeno a glissare sui costi reali delle varie offerte. Ecco il dettaglio di ciò che ha scoperto Altroconsumo.
Secondo l’inchiesta di Altroconsumo, gli operatori di telefonia mobile non sono poi molto trasparenti nei confronti dei propri clienti. Spesso si “dimenticano” di informare che sono attivi servizi aggiuntivi a pagamento, ad esempio alcuni costi riguardanti la segreteria telefonica, il “ti ho cercato”, costi di attivazione, canoni mensili per l’antivirus, costi di rinnovo per il proprio piano tariffario e tanti altri.
I punti vendita presi in esame in 5 grandi città (Roma, Bologna, Torino, Milano e Napoli) hanno evidenziato come i principali operatori (Tim, Wind 3, Fastweb e Vodafone) non specifichino mai con completezza di informazioni i costi reali di una offerta e i servizi a pagamento già pre-attivi sulla linea.
In pratica, afferma Altroconsumo, l’offerta attivata da un utente, (all’apparenza buona), nasconde spesso quelle piccole spese che verranno scoperte solo dopo, esaminando la bolletta o il credito residuo.
Dall’inchiesta risulta che un po’ tutti i provider telefonici tendono a nascondere i costi aggiuntivi, però, sempre secondo Altroconsumo, Fastweb è il gestore telefonico mobile con meno costi nascosti.
Ecco i costi nascosti addebitati in bolletta
In dettaglio vengono “glissate” diverse voci quando si parla di offerte: costi extrasoglia, costo di attivazione del piano tariffario, costo del recesso anticipato, costo dell’Sms “chiamami” e della segreteria telefonica.
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I gestori dei negozi a cui si appoggia Tim, ad esempio, hanno spesso taciuto sul fatto che c’è un costo base di 49 centesimi a settimana per Prime GO (saperlo è fondamentale perché si può disattivare). Mentre i costi di “Lo sai” e “chiama ora” 1,90 euro al mese e della segreteria telefonica, 1,50 euro a chiamata, non vengono quasi mai dichiarati al nuovo cliente.
L’accusa che muove la rivista Altroconsumo è che in questo modo gli operatori adottano metodi indiretti e poco chiari per aumentare di nascosto le tariffe. Gli utenti più esperti, al contrario, sanno già di dover disattivare i servizi nascosti al passaggio ad un nuovo piano, approfittando così di canoni telefonici per mobile certamente tra i più bassi d’Europa.
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