Ormai sembra una valanga inarrestabile, lo scandalo Facebook continua con nuove rivelazioni. Mentre si profila una multa miliardaria nei confronti di questo social network globale, altre notizie filtrano dal recentissimo scandalo di Cambridge Analytica.
In questi ultimi anni sembra che Facebook abbia immagazzinato dati di chiamate e messaggi da tutti i dispositivi Android. La scoperta è stata fatta da molti utenti che hanno esaminato il backup della loro cronologia Facebook, preoccupati per la propria privacy dopo lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica.
In effetti, a ben pensarci, una cosa da considerare è che, Facebook, quando vi iscrivete sul social network o sull’app Messenger, vi chiede l’autorizzazione a contatti, dati SMS e cronologia chiamate su tutte le versioni Android. La società Ars Technica ha dichiarato che questa richiesta era dovuta solo al miglioramento dell’algoritmo di raccomandazione degli amici. Invece, in questi giorni, parecchi utenti sono rimasti perplessi sulla sicurezza della privacy del social in blu.
Il social network registrerebbe le nostre chiamate e i nostri messaggi
Gli utenti che hanno concesso a Facebook l’autorizzazione per registrare i dati relativi a chiamate e messaggi potrebbero quindi aver ceduto parecchi dati in più a questo social network.
Concedendo l’accesso della lista contatti a Facebook, durante l’installazione dell’applicazione Messenger su Android, precedenti alla versione 4.1 (Jelly Bean), Facebook potrebbe accedere sia alle chiamate effettuate che ai messaggi inviati. Non capita la stessa cosa agli utenti Apple poiché alle app iOS non è concesso accedere alle chiamate e ai dati testuali del cellulare.
Facebook respinge le accuse
Facebook ha subito cercato di tirarsi fuori da questa nuova accusa con una dichiarazione ufficiale: “E’ fondamentale capire che non vendiamo mai le informazioni apprese dai dispositivi Android. Inoltre il nostro software non rileva il contenuto dei messaggi di testo o delle chiamate. L’accettazione della abilitazione di questa funzione ci consente di apprendere pochissime informazioni come l’ora di quando è stata fatta o ricevuta una chiamata o un messaggio.”
Facebook quindi respinge decisamente l’accusa di raccogliere nei propri database il contenuto effettivo delle chiamate o degli SMS. Inoltre afferma che le informazioni personali dei propri utenti sono archiviate in modo sicuro e non vendono i propri dati a terzi.
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Ad ogni modo già altre app di Facebook era finite al centro di polemiche i mesi scorsi come la Vpn Protect di Facebook, un servizio creato (sembrerebbe) per accumulare dati sulle nostre navigazioni e comunque da evitare visto che Opera browser Vpn è gratuito e più sicuro per la nostra privacy.
La querelle comunque non finirà certamente qui, visto che è all’orizzonte una poderosa class action da parte dei consumatori americani e altre novità potrebbero arrivare dalle indagini giudiziarie. Una cosa è certa: ora è la salute finanziaria di Facebook ad essere in pericolo.
Chi vuol vedere propri dati su Facebook può farlo da qui: https://www.facebook.com/settings pigiando poi su scarica una copia dei tuoi dati Facebook.
Tenete ad ogni modo presente che avere uno smartphone Android in tasca, comunque, significa essere costantemente tracciati durante i nostri spostamenti e non solo per colpa di Facebook. L’unica possibilità è quella di rinunciare alla tecnologia, se tenete alla vostra privacy, o al limite utilizzare telefoni che fanno solo il telefono e non usare smartphone con sistemi operativi ed app.
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