Da alcune segnalazioni arrivate da società di sicurezza è probabile un attacco globale nei prossimi mesi da parte di crackers/hackers che intendono mettere in ginocchio l’intera infrastruttura di Internet. Accadrà davvero?
L’obbiettivo è abbastanza chiaro: bloccare Internet infettando tutti i nostri dispositivi. Grazie alla noncuranza ed inesperienza di molte compagnie, singoli utenti, responsabili della sicurezza, i criminali sarebbero già riusciti a compromettere più di un milione di dispositivi connessi, trasformandoli in una botnet così potente da paralizzare l’intera rete Internet. Come già spiegato in passato, una botnet è una rete controllata, fatta di dispositivi infettati da malware che risponde a comandi esterni.
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Grafici pubblicati sul reale pericolo
Alcune società esperte di sicurezza online hanno reso noto dei grafici di questa nuova ed immensa botnet. Pare proprio che corra voce di una vera e propria corsa all’arruolamento di hardware “per una grande causa”. Ricordiamo che non è proprio il caso di stare tranquilli, nel 2016 la botnet Mirai (molto più piccola) consentì ai criminali informatici di attaccare con successo banche Russe, Netflix, Reddit e Twitter bloccandoli completamente.
Pare che l’attacco verrà principalmente sferrato verso gli USA, che poi è uno dei gangli più importanti di Internet. Bloccando tutta la rete informatica statunitense ci sarebbe di conseguenza una ricaduta a pioggia su tutti gli altri sistemi mondiali. Una vera e propria bomba atomica che potrebbe scagliarci all’indietro nel tempo, quando Internet non esisteva.
La cosa più preoccupante è che nel corso degli anni sono aumentati gli hardware connessi alla rete come termostati, webcam, frigoriferi di ultima generazione, e così via, ovunque. Milioni e milioni di dispositivi collegati alla rete Internet. Alcune ricerche hanno segnalato, mesi fa, che almeno 185 milioni di dispositivi simili sarebbero a rischio.
La frammentazione dei dispositivi online
Ormai è quasi impossibile poter controllare ed essere sicuri che tutti questi dispositivi in rete siano stati progettati (dal lato software) per non essere facilmente violati. Mesi fa, sembra una barzelletta, ma la CIA si accorse che un anonimo frigorifero di ultima generazione, distante migliaia di chilometri dal loro quartiere generale, stava attaccando la loro infrastruttura informatica.
Prepariamoci ad una eventuale onda d’urto, se non sarà adesso, capiterà senz’altro in futuro. La speranza è che le reti di emergenza, alcune già pronte per questi nefasti eventi, siano davvero efficaci e che riescano a reggere il gigantesco attacco che, prima o poi, statene certi, avverrà.