Continua la truffa sui telefonini

Ne abbiamo parlato tempo fa: i servizi telefonici non voluti e apagamento che prosciugano il nostro conto. Purtroppo le truffe continuano, il giro d'affari aumenta.

Il “sì” automatico, in pratica non avete mai chiesto un servizio aggiuntivo a valore aggiunto e invece vi ritrovate con il conto del telefono svuotato perchè siete stati “abbonati” a dei servizi che non avevate mai richiesto. Ne scrivemmo tempo fa con questo articolo: disattivare i servizi aggiuntivi a pagamento. Siamo costretti a tornarci per una nuova ondata di addebiti illegali che pare non arrestarsi.

Antitrust e Agcom multa da 5 milioni di euro

Il problema è così serio, sentito e vasto, che le due autorità garanti hanno multato le compagnie telefoniche, poco tempo fa, per ben 5 milioni di euro (ma sono briciole rispetto al giro d'affari). Infatti il fenomeno non cenna a rallentare e ogni giorno si aggiungono nuove vittime. Solo nel 2014 gli utenti colpiti da questi raggiri telefonici sono stati circa 500 mila, con un giro d'affari di 800 milioni di euro.

Abbonamenti carissimi, 5 euro a settimana, per cose che si trovano assolutamente gratis in rete. Giochi, contenuti eoritici, suonerie, chat via sms, tutte cose inutili e che potete trovare in giro senza spendere un centesimo, vengono appioppati all'utente che, se non se ne accorge in tempo, può trovarsi il conto telefonico prosciugato.

La cosa che lascia davvero sconcertati è che le compagnie telefoniche, interpellate tramite i call center, ribadiscono che non c'entrano nulla e che “i soldi non vanno a loro”. Affermazione assolutamente falsa: poichè una fetta del guadagno va alle compagnie telefoniche e sono le stesse compagnie telefoniche a fornire il numero del cellulare alle compagnie di “servizi”, quando vengono avviate le attivazioni irregolari.

Un vademecum grafico su come difendersi

Antritrust e Agicom hanno deciso, finalmente, di prendere posizione in questa situazione decisamente irregolare. Oltre alla multa di 5 milioni, nei prossimi mesi sarà operativa una delibera che stabilirà nuove regole per tutelare gli utenti. Nel frattempo è partita anche una campagna informativa su come comportarsi per evitare questi addebiti non voluti e non previsti da parte di tutti noi.

Ingannati anche esperti informatici

In questi mesi, anni di far-west digitale nei servizi telefonici premium, ci è capitato di leggere che anche esperti informatici sono stati tratti in inganno da banner invisibili, attivazioni ad un solo tocco (mentre per legge ne occorrerebbero due), pubblicità ingannevoli durante la navigazione in Internet tramite smartphone. Non è questione di ingenuità, il problema è che ci sono delle vere e proprie trappole che possono attivare involontariamente i servizi “succhia-soldi”. Talvolta capita addirittura che alcuni servizi pubblicitari imitino lo squillo di una telefonata, così che, dopo il primo clic su una pubblicità, basta portare lo schermo all'orecchio per rispondere alla telefonata, e avviene invece il secondo clic confirmativo tramite la guancia o l'orecchio stesso.

Che la cosa sia totalmente illegale è dato anche dal fatto che gli utenti non autorizzano la propria compagnia telefonica a rivelare a terzi il proprio numero di telefono, invece è ciò che avviene, perchè dopo la fasulla accettazione all'abbonamento a pagamento, è lo stesso provider telefonico a fornire il numero alla società truffaldina. Una delle nuove regole Agicom, infatti, riguarderà proprio la comunicazione del numero telefonico: solo se l'utente inserirà manualmente il proprio numero potrà scattare l'abbonamento (in questo caso prevediamo, giustamente, un crollo degli affari).

Chat con contenuti pornografici a 270 euro

Una ragazza si è ritrovata iscritta ad una chat pornografica con un addebito finale di 270 euro, un altro utente riceveva sms di gossip per un totale di 300 euro di costo. Per chi ha ancora la bolletta capita spesso che questi servizi premium vengano fatturati con diciture poco chiare e non fanno riferimento ad abbonamenti a pagamento.

Telefonare ai call center per chiedere un rimborso è una guerra con i muri di gomma. I call center lo sanno e sono attrezzati a dare risposte evasive, giusto per far pedere tempo e comunque incassare il maltolto. Spesso continuano a dire che non possono rimborsare perchè i soldi non vanno a loro, invece è una balla, perchè una percentuale finisce sempre nelle tasche dell'operatore telefonico.

Link: risolvere definitivamente servizi a pagamento telefonino

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