Negozio del Dark Web truffava gli utenti

negozio frodi deep web

Una operazione coordinata tra la polizia postale italiana e agenti della sicurezza informatica USA ha portato alla chiusura, nel Dark Web, di un gigantesco ed illegale negozio online che trafficava in dati personali, codici di carte di credito, furti di identità. Un italiano era ben inserito in questa organizzazione criminale…

E’ stata una azione coordinata tra polizie ufficiali ed hacker etici a smembrare questa potente organizzazione che aveva creato questa piattaforma online denominata Infraud.

Il dipartimento di Giustizia Usa ha dichiarato di aver avviato una delle azioni penali più grandi nel campo delle cyber-frodi e i numeri sembrano dargli ragione. Infraud era una “azienda” che agevolava le frodi informatiche e nel corso degli anni, dal 2010 in poi, ha causato all’incirca 530 milioni di dollari di danni. Bloccando il sito e arrestando i 36 membri, fra cui l’italiano Gennaro Fioretti, hanno evitato che riuscissero a superare i 2 miliardi di dollari di danni.

La piattaforma illegale faceva da tramite, una vera piazza virtuale, tra 10 mila membri perlo scambio di codici bancari, compravendita di carte di credito clonate o rubate, codici di verifica (CVV), dati per il furto d’identità. Gli autori del sito non disdegnavano anche di diffondere malware e di ospitare altri mini-siti coinvolti in queste truffe informatiche.

Infraud non era raggiungibile normalmente, ma solo navigando nel Dark Web con i sistemi anonimi Tor.

Non è la prima volta che le unità informatiche della polizia collaborano con hacker etici per smantellare organizzazioni criminali, poco tempo fa era successo anche con la gigantesca botnet Andromeda.

Non esiste Google nel Dark Web, ma motori di ricerca particolari creati appositamente per questa immensa porzione di Internet oscura: uno dei motori di ricerca per il Dark Web è Grams.

Il più grande mercato illegale del Web smercia di tutto, ma soprattutto informazioni, rubate direttamente dall’Internet quotidiano che conosciamo tutti.

I meccanismi per carpire informazioni da ignari utenti sono possibili anche quando ci si cimenta in ricerche pericolose in Internet, ad esempio.

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