Facebook si sta impegnando allo spasimo su come fare ancora più soldi attraverso il proprio social network, in breve tempo dovrà raggiungere livelli di incassi convincenti per la Borsa statunitense. A discapito della nostra privacy, probabilmente…
Facebook sta triplicando l'efficienza dei propri investimenti pubblicitari, e ci spiega anche come. L'ingegnere della sicurezza di Facebook Joey Tyson, ha scritto un post spiegando alcuni dei nuovi modi di fare pubblicità che Facebook ha implementato per monetizzare il sito.
Essenzialmente, il social network spiega come ha pensato ad una versione delle pubblicità connessa tra le abitudini dell’utente su Facebook assieme a quelle di altri siti esterni. Un vero e proprio target altamente mirato delle pubblicità.
Il problema sorge quando Facebook concede l'accesso a dati sensibili come il vostro indirizzo mail e il vostro numero di telefono (versioni altamente criptate, ndr), colleziona dati ed informazioni sui vostri siti visitati per fini di marketing (pratica ormai standard per il famoso social network, ma che fà ancora discutere), e ancora peggio, quando mette gli utenti in condizioni difficile per uscire da questo servizio di targetizzazione.
Ecco cosa è cambiato:
FACEBOOK TARGETIZZA GLI ANNUNCI BASANDOSI SULLE NAVIGAZIONE WEB DELL'UTENTE E SULLE RICERCHE EFFETTUATE
C'è una collaborazione tra Facebook, i marketers, and quelli chiamati “fornitori di terze parti” ( le piattaforme che creano le combinazioni di pubblicità come AdRoll, TellApart e altre). Ad ogni utente viene assegnato un ID ogni volta che visitano il web. Nel momento in cui tornano a fare una chiacchierata su Facebook o a pubblicare un aggiornamento, questo ID viene identificato e smistato per fare apparire più precisamente possibile quello che l'utente stava cercando.
Esempio: Stavi cercando di comprare FIFA 13 su uno store online, avvii la ricerca, entri su una pagina, poi improvvisamente ti ricordi di dover parlare di una particolare questione con un collega su Facebook. E' possibile che tu ti possa ritrovare degli annunci inerenti FIFA 13 o i videogiochi in generale, nelle pubblicità di Facebook.
Una mossa davvero intelligente quella della famosa società di Mark Zuckerberg, connettere le relazioni tra le società esterne a Facebook e inserirle all'interno di Facebook, dove molte persone spendono una buona porzione del loro tempo ogni giorno.
Non è più un tipo di pubblicità basato sulle classificazioni di età, genere e interessi. E' totalmente basata sull'individuo stesso e sui siti che visita.
ANNUNCI BASATI SUL TUA INDIRIZZO EMAIL O NUMERO DI T ELEFONO
Alcuni marketers usano i dati del database delle persone che hanno già acquistato tramite Facebook, riproponendo loro altri oggetti di interesse, direttamente tramite mail o numero di telefono. Tutto ciò è possibile e sicuro per Facebook, in quanto i vostri dati sono criptati tramite l'uso di “hash”. Se visitando un sito, l'hash corrisponde ad una mail o numero di telefono presente su Facebook, il social network vi proporrà l'acquisto di uno dei prodotti che forse cercavate, presenti sul sito.
Questi dati sono protetti e criptati, quindi sono costruiti appunto per essere conosciuti solo da Facebook e non essere ricostruiti dai marketer stessi che ne trarrebbero diretto vantaggio.
FACEBOOK TIENE TRACCIA DI COSA COMPRI PER DETERMINARE L'EFFICACIA DEI PROPRI ANNUNCI
Come ogni forma di marketing, Facebook ha bisogno di statistiche e analisi per assicurarsi che gli annunci facciano un buon lavoro per i propri clienti.
Per questo, Facebook si è messa in partnership con un azienda con sede in Colorado, chiamata Datalogix. Una azienda con un larghissimo database di compere da parte di vari clienti, grazie ad una varietà di fonti, come, per esempio, le carte fedeltà.
Anche tenendo conto di questo, Facebook può proporre ad un nuovo utente un certo servizio, basandosi sulle considerazione di Datalogix.
Ovviamente l'azienda si occupa anche di tenere traccia delle attività correnti per poi riproporle in futuro. Con questo, Facebook può dire ad una certa azienda, che, per esempio, 1.000 persone hanno visto l'annuncio e una certa percentuale ha effettivamente comprato il prodotto inserzionato.
In conclusione, questa non è la fine della privacy, che forse su Facebook non c'è mai stata, ma soltanto un altro escamotage del famoso social network per fare più soldi.
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Se Facebook me fa guadagnà pure a me,ci stò