Per stessa ammissione del reparto tecnico di Facebook, il social network piu' famoso del mondo tiene traccia nei suoi archivi anche dei post non pubblicati
Naturalmente, che Facebook controlli in maniera ossessiva tutto ciò che appare sulla propria rete è cosa risaputa e, in fondo, anche accettata dagli stessi utenti. Ne avevamo parlato in un interessante articolo che consigliamo di leggere: perchè Facebook è gratis. Negli ultimi mesi però, altre rivelazioni hanno sconcertato esperti ed utenti negli Stati Uniti e di riflesso anche da noi.
Memorizzazione e tracciamento di post non pubblicati in Facebook
E' capitato a tutti di incominciare un post e poi di cambiare idea, per svariati motivi, dall'imbarazzo alla possibilità d'essere fraintesi o magari anche per eccessiva sincerità (che può comunque causare dei guai).Adam Kramer e Sauvik Das, due esperti statunitensi che studiano i social network e soprattutto Facebook, il secondo ricercatore in passato ha lavorato anche come stagista presso Facebook, hanno eseguito uno studio approfondito che ha portato entrambi a dei risultati sorprendenti.
Il tutto partiva dal cercare di comprendere perchè spesso ci “auto-censuriamo” quando incominciamo a scrivere uno status su Facebook. Sembra che almeno al 70% degli utenti sia capitato di scrivere e poi cambiare idea cancellando ciò che si voleva pubblicare.
Sembra che gli uomini siano meno sinceri (se così si può dire), auto-censurandosi più delle donne. Tutti questi status, post, sono invece molto interessanti per Facebook (forse perchè c'è più verità in queste frasi poi cancellate?). Il sospetto, quindi, che il social memorizzasse anche queste “cancellazioni” era balenato nella mente di molti esperti informatici.
Facebook risponde alle “accuse”
Interpellato direttamente, il social network ha confermato dopo qualche indecisione: “Facebook studia unicamente l'interazione e non il contenuto dei post cancellati“. In pratica questi dati non spariscono nel nulla (come credevamo tutti), ma vengono registrati e aggregati per comprendere come coinvolgerci di più sul loro network.
Altri dati memorizzati e confermati da Facebook sono le richieste di amicizia mai accettate.
Questa ennesima “scoperta”, con l'aggiunta di una giustificazione di memorizzazione messaggi che altrimenti andrebbero persi, è un altro colpo alla già labile possibilità di difendere la nostra privacy su Facebook.
Oltretutto sarà vero che Facebook effettua solo una analisi anonima e generalistica senza invece immagazzinare dati sul contenuto di questi post che non saranno mai pubblicati? E quante altre cose ci nasconderanno?
Altri articoli interessanti che possono riguardare la nostra privacy sono: come bloccare Facebook su un Pc, e anche 10 impostazioni di Facebook che dovete conoscere.