Nel quartier generale di Facebook

Forse molti di noi utenti non ci pensiamo spesso, ma Facebook ha migliaia di dipendenti per la gestione di questo enorme social network mondiale. Ecco il quartier generale europeo a Dublino e cosa fanno…

quartier generale uffici Facebook Dublino

Facebook ha rivoluzionato il modo di vivere in rete, creando fittissime reti di connessioni fra gli utenti di tutto il mondo ed offrendo loro nuovi strumenti per comunicare e per migliorare il web.

La curiosità riguardo tutto quello che ruota attorno al social network in blu è tanta e Mark Zuckerberg, il fondatore del portale, ha offerto la possibilità di fare un viaggio nel nuovo quartier generale di Facebook a Dublino, aprendo praticamente le porte alla community e permettendogli di scoprire cosa si cela dietro il più frequentato social network del mondo.

Il quartier generale di Facebook a Dublino è stato progettato dal noto architetto Frank Gehry, il quale ha dato vita ad un palazzo elegante e al tempo stesso accogliente, che ospita attualmente 1100 dipendenti (anche se il numero è destinato ad aumentare e probabilmente addirittura a raddoppiare).

All’interno del quartier generale di Facebook a Dublino si nota fin dai primi passi che l’ambiente non è formale, ma è pensato per mettere i dipendenti a loro agio e per permettere loro di lavorare in piena serenità.

L’obiettivo principale che ha guidato le scelte nell’organizzazione dello spazio è stato il voler creare un ambiente accogliente, familiare e soprattutto produttivo: l’ambiente di lavoro incide notevolmente sulla produttività dei dipendenti e, di conseguenza, sulla qualità del servizio finale offerto al consumatore, in questo caso agli utenti di Facebook.

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Il social network in blu ha già registrato numeri da record, ma la fase di crescita sembra non essere ancora finita e con essa le tante novità ed i progetti a cui il team di Facebook sta lavorando e che saranno presentate nel corso dei prossimi mesi e dei prossimi anni.

L’aumento dei dipendenti assunti nel quartier generale è la naturale conseguenza della crescita del portale, la quale porta a dover garantire un’assistenza efficiente ad un maggior numero di utenti ed un controllo accurato su una mole sempre più grande di contenuti: basti pensare che ogni giorno effettuano l’accesso a Facebook più di un milione di persone e che esse condividono in media 4 miliardi di foto e 350 milioni di video nell’arco di una sola giornata.

Fra le tante squadre di Facebook, esiste uno speciale team per la sicurezza, al quale è affidato il compito di vegliare sugli utenti e di garantire che essi possano comunicare con gli altri ed esprimere le loro idee senza violare la libertà altrui e rispettando le norme che regolano la vita comunitaria nel social network.

Facebook ci tiene a sottolineare che non viene applicata alcuna forma di censura preventiva, ovvero i contenuti condivisi non sono controllati da alcun algoritmo prima di essere pubblicati. I post ed i contenuti rimossi sono esclusivamente quelli segnalati da altri utenti della community: le segnalazioni sono gestite, una per una, dal team di sicurezza di Facebook e se si rivelano corrette portano alla rimozione del contenuto dal social.

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L’unica eccezione riguarda la protezione dei minori ed il tentativo di condividere materiale pedopornografico. La protezione della privacy dei minori è uno degli obiettivi principali del social network e Facebook applica tolleranza zero a chi tenta di pubblicare materiale non conforme alle norme vigenti.

Per il riconoscimento di contenuti pedopornografici il social network sfrutta PhotoDNA, uno strumento sviluppato dalla Microsoft per comparare in pochi secondi due o più immagini, andando alla ricerca delle corrispondenze. Le foto condivise su Facebook sono analizzate dallo strumento PhotoDNA per assicurare che esse non siano pedopornografiche.

Un altro aspetto molto importante riguarda la privacy degli utenti. Si sente spesso parlare del rischio di violazione di privacy da parte di Facebook e di altri servizi simili: indubbiamente condividere dati personali in rete significa rendere pubbliche informazioni private, ma questa condivisione è a discrezione dell’utente e Facebook non può essere ritenuto responsabile della divulgazione di questi dati sensibili.

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Facebook assicura che tutte le informazioni relative all’utente di cui il social è a conoscenza non vengono utilizzate per scopi pubblicitari e non sono vendute ad alcuna azienda. Gli unici casi in cui Facebook potrebbe sfruttare questi dati senza l’autorizzazione dell’utente sono quelli di pericolo imminente, ad esempio nel caso in cui si venga a conoscenza che l’utente ha intenzione di suicidarsi.

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