Spyware, tecnologia come arma da guerra

Alla stregua di vere e proprie armi militari, adesso l'Europa ha posto sotto controllo gli spyware: tecnologia spionistica creata anche da italiani


Il mondo va avanti e sempre più velocemente: adesso anche gli Spyware sono considerati una vera e propria arma da tenere sotto controllo.
Tale tecnologia, prodotta in Europa, non potrà più essere esportata fuori dai confini UE senza una precisa disposizione e tutto questo a cominciare da Dicembre.

Cosa sono esattamente gli Spyware

I software considerati in questa nuova lista (tecnologie o materiali che possono avere applicazioni civili e militari), consentono di infettare computer o strumenti elettronici per estrarre o alterare le informazioni in esse contenute.
Da Dicembre occorrerà una vera e propria licenza d'esportazione per vendere questa tecnologia spionistica fuori dalla UE.
Alcuni di questi Spyware, altamente sofisticati, sono stati prodotti, in passato, dai tedeschi della FinFisher, ma anche dall'Italia con l'HackingTeam che ha creato software spionistici che poi sarebbero stati usati anche da regimi autoritari come l'Arabia Saudita e il Kazakistan.

Naturalmente si crea qualche problema nel caso dei software, perchè essendo strumenti eterei e modificabili, possono essere contrabbandati anche all'insaputa dei suoi stessi produttori. E, in effetti, l'azienda milanese HackingTeam ha duramente polemizzato i mesi scorsi contro l'accusa d'aver esportato la propria tecnologia in paesi dittatoriali già presenti nelle liste nere di UE, Nato o USA.

Esistono attualmente alcune organizzazioni che cercano di contrastare l'utilizzo di software di controllo e spionistico in Stati che non rispettino i diritti umani. Come già spiegato sarà molto difficile attuare queste nuove norme in un campo tecnologico così veloce e difficilmente “confinabile”.

E' comunque molto importante comprendere che questo tipo di tecnologia può essere pari o anche più pericolosa delle stesse armi convenzionali. Le armi digitali possono fare molti danni e anche tante vittime innocenti, ma il controllo totale sulla loro produzione e divulgazione sarà pressoché impossibile.

Non c'è trasparenza e ne sappiamo ancora troppo poco

Aziende specializzate, che macinano milioni di dollari di fatturato, continuano a produrre Spyware e Trojan sempre più sofisticati, quasi invisibili a qualsiasi sistema di sicurezza.
Di recente il produttore italiano HackinTeam ha affermato: ” la tecnologia può essere usata sia nel bene che nel male. Le forze dell'ordine devono avere i mezzi per fermare terroristi, pedofili, trafficanti di droga o hacker. Ben conosciamo la pericolosità e potenza dei nostri software e lavoriamo con coscienza affinché non vengano poi usati da Stati ed organizzazioni che potrebbero abusarne”.

Il problema è che in questo campo il confine di utilizzo tra lecito e illecito è davvero labile.
Citizen Lab, organizzazione che effettua controlli su questi software, ha più volte ribadito che questo tipo di programmi, sempre più spesso, vengono usati da soggetti che non dovrebbero avere la possibilità di utilizzare tecnologie così pericolose ed invasive della privacy degli utenti.

Articoli interessanti su questo argomento, pubblicati nei mesi scorsi sono: Prism il programma segreto che ci controlla, tutti spiati in Internet e la verità sullo scandalo Datagate.

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