Un aggiornamento avvenuto il giorno 4 Aprile ha aperto una nuova era nelle comunicazioni con questa App
Molti di voi, da ieri e soprattutto nei telefoni Android, avranno notato una piccola scritta in una qualsiasi finestra chat con un contatto WhatsApp. Una informazione riferita al fatto che ora le conversazioni con il vostro contatto sono crittografate end-to-end. Ma cosa significa esattamente? E cosa comporterà nella nostra vita digitale?
Quella informazione che avete letto o leggerete nei prossimi giorni è una piccola grande svolta in WhatsApp, forse anche una evoluzione su cui non tutti saranno d’accordo, ma certamente è un passo importante. Il vostro WhatsApp si è aggiornato in modo silenzioso ad una versione crittografata ad alto livello, in pratica nessuno, esternamente, potrà più leggere i messaggi che invierete o riceverete dai vostri contatti.
La crittografia end-to-end rende incomprensibile la vostra chat nel tragitto che va dal vostro telefonino al telefonino del ricevente, così come le chiamate vocali. Nel passaggio attraverso i canali digitali di Internet, nel server di WhatsApp ed infine sul telefonino del ricevente, la vostra chat, anche se intercettata da qualcuno, non potrà essere decriptata perchè “sigillata” da una chiave unica e impenetrabile.
La crittografia è davvero impenetrabile?
A livello tecnico è certamente un muro insormontabile per chi cerca di intercettare i vari messaggi, in pratica, invece, i massimi esperti non fanno poi tanto affidamento per un semplice motivo: il terminale che riceve o produce messaggi crittografati potrebbe essere comunque “vulnerabile”. Ne avevamo già parlato in questo articolo allarme per la sicurezza Android, oppure anche vulnerabilità per iPhone ed iPad. Vulnerabilità del genere potrebbero comunque intercettare il messaggio mentre si forma, saltando così la crittografia end-to-end.
Qualunque sistema operativo è soggetto a vulnerabilità più o meno conosciute, l’unica possibilità è utilizzare sistemi operativi come Tails sistema operativo amnesico che cancella la tutto ciò che è memorizzato nella Ram e si ripresenta “vergine” ad ogni nuova accensione.
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Rimane comunque il fatto che la mossa di WhatsApp, di inserire questa crittografia end-to-end in automatico, è molto importante, l’utente non deve fare nulla, è già attivo. Le polemiche sono già avviate: meglio avere una privacy assoluta nella propria vita o invece qualcosa di noi può essere immolato in nome della sicurezza generale?
I recenti fatti della battaglia legale della Fbi contro Apple e la conseguente risoluzione, grazie proprio ad una vulnerabilità dell’iPhone, che ha consentito l’accesso al telefonino del terrorista, sono a testimoniare il fatto che non è facile prendere una posizione certa in situazioni così delicate.