Usciamo in strada e tratteniamo il respiro quando passa un autobus che spara smog a tutto andare. In realtà molti non sanno che anche in casa nostra impera lo “smog”. E’ proprio tra le nostre mura che siamo esposti al 95% degli inquinanti che finiscono poi nei polmoni…
Uno studio dell’Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili rivela che su un migliaio di abitanti del Nord Italia, una persona su due ritiene l’aria di casa migliore di quella esterna. Solo una piccola parte, il 14%, conosce gli effetti dell’inquinamento indoor.
Lo smog per strada fa paura praticamente a tutti, spesso vediamo ciclisti con le mascherine nel traffico cittadino, specialmente nelle grandi città, mentre non si dà peso a fumo di sigaretta e polveri sottili presenti nelle nostre abitazioni. Case, uffici e scuole, in realtà, concentrano parecchi inquinanti e poiché passiamo la maggior parte del nostro tempo fra quattro mura, dovremmo cominciare a comprendere questo pericolo
L’inquinamento casalingo
Tra le quattro mura potremmo trovare: particelle da fumo di sigaretta, gas e idrocarburi da legna o uso dei fornelli, polveri e particolato, composti organici volatili che si liberano da mobili, vernici, prodotti per la casa. Inoltre anche inquinanti biologici come batteri, muffe, acari, pollini, virus, allergeni.
Spesso questi inquinanti sono prodotti all’interno, ma possono provenire anche da fuori. In casa creiamo inquinamento quando cuciniamo, bruciamo la legna o puliamo casa con detersivi e detergenti, oppure togliendo la polvere con un aspirapolvere con i filtri intasati
Altro inquinamento casalingo può derivare dalle candele di paraffina e anche dai profumatori per la casa ed ovviamente il fumo di sigaretta. Gas di combustione e particolato fine, di cui fanno parte anche metalli pesanti e idrocarburi, arrivano certamente dal traffico esterno. Le particelle più fini, diametro inferiore a 2,5 micron (il cosiddetto PM2,5), sono le più pericolose perché possono penetrare fino agli alveoli polmonari.
Inquinanti cancerogeni
Nei nostri appartamenti o uffici sono spesso presenti inquinanti come la formaldeide o il benzopirene. Anche gli ftalati: usati dall’industria della plastica per migliorarne la flessibilità, si liberano nell’aria per l’usura di arredi e oggetti in plastica. Inquinanti cancerogeni molto pericolosi poiché la concentrazione, in ambienti chiusi, può essere molto elevata se non c’è un adeguato ricambio d’aria.
Gli ftalati sono particelle molto piccole, inferiori al micron, possono quindi oltrepassare la barriera ematoencefalica e dare conseguenze anche sul sistema nervoso centrale. L’esposizione comporta rischi maggiori in neonati, bambini e adolescenti.
Effetti negativi di una casa inquinata
L’inquinamento dell’aria indoor provoca allergie e asma, incide negativamente sul sistema respiratorio, immunitario, cardiovascolare, nervoso. Anche cute e mucose possono irritarsi in modo fastidioso a causa di questi inquinanti.
I sintomi (come irritazione a occhi, naso e gola, mal di testa, stanchezza) sono aspecifici, blandi e si risolvono rapidamente, ma la produttività può calare in modo considerevole lavorando in ambienti “malati”, con impianti di condizionamento e ventilazione inadeguati o sottodimensionati, ricambi d’aria scarsi, sostanze irritanti emesse dai materiali presenti.
Nei bambini, esposti ai rischi da cattiva areazione degli ambienti chiusi, potrebbe poi renderli più suscettibili alle allergie. E questo spiegherebbe in parte il perché dell’aumento di queste patologie nei giovani, negli ultimi anni.
I rimedi per gli ambienti inquinati
I locali di riposo e lavoro devono avere un ricambio d’aria almeno ogni 4-6 ore aprendo le finestre, tenendo la temperatura tra i 18 e i 20 gradi e l’umidità tra il 45 e il 55%. Anche a scuola, ad esempio, a volte gli alunni possono essere svogliati e sonnolenti proprio perché non c’è un adeguato ricambio d’aria in classe e vi si è accumulata anidride carbonica. Un alto tasso di anidride carbonica diminuisce le performance cognitive come l’abilità all’utilizzo di informazioni ed elaborare strategie.
E’ quindi molto importante cambiare le nostre abitudini, aprire le finestre almeno 2-3 volte al giorno, ciò riduce la concentrazione di inquinanti e aiuta a controllare temperatura e umidità. Molto importante ridurre le sorgenti di combustione, scegliere i detersivi meno dannosi per persone e ambiente, lavare periodicamente i filtri di aspira-polveri, cappe della cucina, condizionatori; acquistare arredi in materiali che non rilascino inquinanti.
Sistemi di purificazione aria casa
In commercio esistono parecchi strumenti che promettono di pulire l’aria di casa: i migliori ed efficaci sono quelli che montano in uscita filtri Hepa, che però per funzionare davvero vanno sostituiti regolarmente come indicato dalla casa produttrice. Ad ogni modo arieggiare le stanze resta fondamentale anche se non si fuma, soprattutto se ci sono animali domestici; è bene aprire le finestre due volte al giorno, evitando le ore di punta se la zona è trafficata.
Evitare la proliferazione di muffe e acari: quando si vede muffa da qualche parte in casa, va eliminata subito. Non andare mai oltre i 20°C con il riscaldamento e spegnerlo sempre quando non serve.
Le stanze vanno pulite regolarmente, con aspirapolvere moderni e certificati, mai superare i dosaggi dei detergenti raccomandati dai produttori e periodicamente, lavare tende e tappezzerie.
Scegliere sempre vernici, adesivi, mobili a bassa emissione di inquinanti; in caso di lavori in appartamento nelle prime settimane è comunque opportuno fare cambi frequenti d’aria. Sarebbe meglio, inoltre, utilizzare i fornelli elettrici al posto di quelli a gas e comunque avere una buona cappa aspirante, il più ampia possibile. Meglio anche utilizzare le pentole a pressione o comunque sempre il coperchio sulle pentole.
(Alfredo Stazi igienista)