Pubblicare tante informazioni sul nostro stile di vita e su cosa pensiamo potrebbe essere decisamente negativo se cerchiamo lavoro. Ecco una importante informazione da condividere!
Come molti di noi sapranno Adecco è una importante agenzia del lavoro privata che macina annualmente grandi numeri tra assuznioni e nominativi da proporre alle aziende. Attualmente, proprio Adecco, ha diffuso dei dati che sono certamente indicativi sul mondo del lavoro attuale.
Attenzione sui social network come Facebook
La nostra reputazione online è ormai diventata molto importante. Alcuni di noi sbagliano a pensare che solo locali pubblici come ristoranti o alberghi debbano stare attenti tramite TripAdvisor per presentare i migliori aspetti di sè ed attrarre clienti, ora anche i datori di lavoro possono cercare informazioni online sulle persone da assumere.
Una indagine Adecco infatti rivela che la ricerca dei candidati o anche la ricerca di profili professionali per attivare collaborazioni o assunzioni, passa ormai quasi completamente attraverso il mondo digitale. Fino a non molto tempo fa solo il 19% delle assunzioni avveniva tramite i dati digitali, recentemente si è passati quasi al 60% e si prevede, solo nel 2016, di arrivare al 71%.
Certamente gli annunci online o le sezioni specifiche di ricerca lavoro di varie aziende sono importanti, ma cresce sempre più l’uso di LinkedIn e Facebook per esaminare ed individuare persone da assumere. Una cosa da sottolineare è che proprio attraverso il modo di porsi nel mondo digitale si può correre il rischio d’essere esclusi da una eventuale selezione. Adecco ha rilevato, infatti, che ben un terzo dei possibili candidati per una assunzione viene esclusa per un profilo Facebook improprio o atteggiamenti considerati non adatti in frasi, foto o iscrizione a gruppi estremisti.
I ricercatori di persone da assumere utilizzano sempre con più frequenza i contenuti pubblicati dai candidati, fanno verifiche incrociate con i curriculum e verificano anche la vostra reputazione online. La cosa sorprendente è che questa tendenza di verifica dei dati digitali pubblici sta crescendo, infatti l’anno scorso i ricercatori di profili professionali che avevano escluso, per questi motivi, un candidato, si aggirava intorno al 25%, quest’anno la soglia si è innalzata al 35%.
Quindi molta attenzione a come ci porgiamo online con il nostro profilo Facebook se siamo alla ricerca di un lavoro stabile: potrebbero farsi un giudizio negativo solo scorrendo il vostro profilo.
Interessante, se seguite questa tematica, anche il nostro articolo: come cercare lavoro con Internet.