Che cos’è la Near Field Communications o NFC?
Vediamo di chiarire le idee e le possibilità di questo sistema di trasmissione dati a corto raggio per dispositivi mobili e PC. In questo articolo una chiara spiegazione, anche per chi capisce poco di informatica, a cosa serve NFC.
NFC, o Near Field Communications, è una tecnologia spesso integrata nella maggior parte dei moderni smartphone, computer portatili e altri dispositivi elettronici di consumo. NFC è una tecnologia che consente il trasferimento di dati, come documenti e foto, tra dispositivi fisicamente vicini tra loro senza bisogno di una connessione a Internet.
Da RFID a NFC
NFC è un’estensione della RFID, o identificazione a radiofrequenza. La RFID è una forma di comunicazione passiva in cui un campo radio a corto raggio può attivare un chip RFID, o tag, per emettere un breve segnale radio. Questa interazione permette al dispositivo di lettura di utilizzare il segnale RFID per identificare una persona o un oggetto.
La tecnologia RFID spesso si trova nei badge di sicurezza utilizzati da molte aziende. Tali badge sono collegati ad un database, che il lettore può poi controllare l’ID per verificare se l’utente deve avere accesso o meno. La tecnologia è diventata popolare anche nei videogiochi, grazie a giochi di tipo “toys-to-life” come Disney Infinity e Nintendo Amiibos, che utilizzano le action-figure per memorizzare i dati.
Mentre la RFID è perfetto per l’identificazione dei prodotti in un magazzino, è però solo un sistema di trasmissione unilaterale. L’NFC, invece, è stato sviluppato per facilitare lo stesso tipo di trasmissione, ma tra due dispositivi. In pratica l”NFC permette di migliorare la sicurezza facendo in modo che lo scanner aggiorni anche le autorizzazioni di sicurezza in un badge di sicurezza.
NFC attiva contro NFC passiva
I tag RFID non contengono alcuna fonte di alimentazione, quindi devono fare affidamento sul campo di radiofrequenza (RF) di uno scanner per attivare e trasmettere i dati. I dispositivi NFC, invece, hanno due impostazioni: attivo e passivo. In modalità attiva, un dispositivo abilitato per NFC genera un campo radio, consentendo comunicazioni bidirezionali. In modalità passiva, il dispositivo NFC deve fare affidamento su un dispositivo attivo per la sua potenza.
La maggior parte dei dispositivi di elettronica di consumo utilizzerà automaticamente le modalità attive, ma alcuni dispositivi periferici potrebbero utilizzare una modalità passiva per interagire con un PC. Almeno un dispositivo in una comunicazione NFC deve essere attivo; in caso contrario, non ci sarà alcun segnale da trasmettere tra i due.
Ok, ma a cosa serve esattamente NFC?
Il primo grande vantaggio della NFC è la rapida sincronizzazione dei dati tra i dispositivi. Ad esempio, se si dispone di uno smartphone e di un portatile, le informazioni di contatto e il calendario possono essere sincronizzati automaticamente tra i due. Questo tipo di condivisione è stato implementato con i dispositivi WebOS di HP, come il TouchPad per condividere pagine web e altri dati.
Un altro uso per l’NFC è l’effettuazione di pagamenti digitali. E forse stavi cercando proprio questa modalità, nel nostro articolo.
Quando un dispositivo NFC con un software di pagamento compatibile viene utilizzato presso un distributore automatico, un registratore di cassa o un altro dispositivo mobile, può essere semplicemente passato dal ricevitore ai pagamenti autorizzati. Un computer portatile dotato di NFC potrebbe essere impostato per consentire l’utilizzo di questo stesso sistema di pagamento con un sito web di e-commerce. Una tale configurazione può far risparmiare tempo ai consumatori se non devono compilare tutti i dati della loro carta di credito.
NFC contro Bluetooth
Perché abbiamo bisogno di NFC quando il Bluetooth esiste già? Prima di tutto, i dispositivi Bluetooth devono essere accoppiati per poter comunicare, il che rende più difficile per due dispositivi trasmettere rapidamente i dati.
Un altro problema è la portata. NFC utilizza un raggio d’azione molto corto che di solito non si estende oltre pochi centimetri dal ricevitore. Questo ha due vantaggi: aiuta a mantenere il consumo di energia molto basso, e soprattutto può è ottimo per la sicurezza, in quanto è più difficile per uno scanner di terze parti intercettare i dati.
Il Bluetooth, pur essendo ancora a corto raggio, può essere utilizzato a distanze fino a 15 metri. Grazie proprio alla sua maggiore potenza, per trasmettere i segnali radio a tali distanze, aumenta le possibilità di intercettazione dei segnali da parte degli hacker.
Occorre anche considerare che Bluetooth trasmette in pubblico nell’affollato spettro radio a 2,4GHz, che viene condiviso con Wi-Fi, telefoni cordless, baby monitor e altro ancora. Un’area è satura di un gran numero di questi dispositivi, può causare problemi di trasmissione. L’NFC utilizza una frequenza radio diversa, quindi l’interferenza non è un problema.
Serve un computer portatile con NFC?
Il supporto NFC integrato di solito non è presente nei notebook, ma probabilmente il prossimo che comprerete sarà aggiornato ad NFC, ma non è un motivo per comprare subito un nuovo computer. Mentre per uno smartphone può diventare interessante, così d’avere un sistema di pagamento sicuro inglobato nel proprio telefono.
Occorre ricordare che il pagamento automatico, solo accoppiando il telefono NFC al lettore Pos, è automatico fino a 25 euro, dal 1° Gennaio salirà a 50 euro. Oltre a queste cifre dovrete comunque digitare un PIN, per sicurezza.
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