Ultimamente tutti i dispositivi Android, parliamo di quelli più moderni, hanno raggiunto una buona autonomia, ma è possibile fare molto di più con qualche trucchetto
Usando il nostro device Android, tutto il giorno, magari lasciando aperta la connessione 3G, o il Gps, o magari anche attivo il wi-fi (ormai diventato essenziale) può capitare di non superare una giornata di autonomia, anzi, di bloccarsi ben prima della fine della giornata.
Tutti i dispositivi mobili (ovviamente quelli con sistema Android non fanno eccezione), dopo le prime settimane di stabilità e durata incominciano a dare l’impressione di avere meno autonomia. Questo fenomeno è naturale e conosciuto ampiamente: in pratica la batteria non identifica realmente quando è scarica, effettua un errore di circa 5-10% e questa percentuale cresce con il tempo.
E’ possibile, però, cercare di “ricalibrare” la batteria per “informare” il sistema di gestione dei giusti livelli, molto più vicini all’effettivo valore di carica residua. Generalmente gli esperti consigliano di “ricalibrare” la batteria ogni 30/40 cicli di carica/scarica.
Una cosa che sconsigliamo è di evitare di usare le solite applicazioni Android che vi promettono di prolungare l’uso della batteria: in realtà non fanno nulla in più delle comuni impostazioni manuali e nel contempo è una applicazione in più che invece vi farà consumare energia.
Allo stesso tempo sono inutili le applicazioni specifiche per ricalibrare la batteria poichè modificano un file del sistema che invece non serve a nulla allo scopo, ma è importante invece per altre attività comuni del device.
Come si effettua manualmente la ricalibrazione di una batteria?
Una volta che avete intuito che il vostro smartphone o tablet Android non mantiene più la stessa carica di prima (o dopo i famosi 30/40 cicli) potrete provare questo procedimento:
1. Scaricare completamente lo smartphone
Dovrete portare la carica davvero a 0% facendo spegnere l’apparecchio da solo, naturalmente potrete velocizzare il tutto usando applicazioni molto pesanti come giochi, navigazione mappe Gps, video in streaming.
Per verificare che sia “cotto” al punto giusto provate a riaccenderlo: non deve più dare segni di vita. In caso riparta dovrete continuare a scaricarlo finchè vi sembrerà davvero morto, impossibilitato ad accendersi.
2. Ricaricate l’apparecchio
Fate resuscitare il “morto” ricaricando la batteria, dovrete lasciarlo in carica ben più del solito tempo di ricarica. L’alimentazione dovrà avvenire ad apparecchio completamente spento e praticamente oltre ad almeno 2 ore rispetto al solito (quando segnala carica 100%).
3. Riaccendere lo smartphone
Fate ripartire il dispositivo con ancora il caricabatterie attaccato, arrivate al completamento dell’accensione (Home) attendete ancora 2/3 minuti e staccate il caricabatterie.
4. Ripetere la procedura
Per altre 2 volte eseguite di nuovo i punti 1 – 2 e 3. Al termine di questa calibrazione la batteria riprenderà la sua normale carica. Ripetiamo: sarebbe meglio farlo mediamente una volta al mese o giù di lì.
Questa metodologia non è così banale come si può credere: in realtà facciamo “notare” ad Android quali sono i giusti livelli per identificare il reale valore di una batteria effettivamente scarica e non incorrerà nell’errore di considerare una batteria scarica quando mancano ancora percentuali importanti: 5-10 o anche il 20%, la percentuale di inaffidabilità dipende da quanto tempo usate la batteria senza ricalibrarla.
Dopo aver ricalibrato la batteria usatela come al solito: il consiglio, ad esempio, è di ricaricarla quando non è completamente scarica aiutando così la batteria a mantenere i giusti valori di carica residua.
Altro consiglio: le normali ricariche è preferibile farle sempre a dispositivo completamente spento. E’ stato verificato, infatti, che ricaricare lo smartphone da acceso (anche se molto comodo) richiede più tempo, maggior energia e sviluppo di calore che tendono a deteriorare la batteria contribuendo oltretutto a “scalibrare” ancor peggio la nostra batteria.
Applicativi gestione batteria Android
Come già abbiamo accennato nell’articolo sconsigliamo di scaricare ed installare qualche “meraviglioso” software che allungherà l’autonomia della vostra batteria: in realtà queste applicazioni non fanno altro che assorbire energia.Il modo migliore per aumentare l’autonomia è quella innanzitutto di scollegarsi dalla rete Wi-Fi, Bluetooth, GPS, 3G, Sincronizzazioni automatiche. Un vero e proprio mangia-batteria è di scordarsi una applicazione map con il GPS attivato, in poche ore vi spegnerà il device Android.
Un interessante articolo è anche: attenzione a lasciare il caricabatteria attaccato alla presa
Un altro consiglio è quello di preferire l’uso delle rete 2G alle mangia-energia delle rete UMTS/HSDPA che probabilmente non utilizzerete mai (se non in rari casi). Settare la luminosità dello schermo con il giusto compromesso tra buona visibilità e risparmio.
Sono questi i trucchi per avere una batteria di più lunga durata, seguiteli e vederete che vi troverete bene.
Un articolo completo redatto dalla redazione di Anarchia.com e che potrebbe interessarvi è senz’altro Alla scoperta di Android.