Una delle cose che più angustiano gli eventuali acquirenti di cripto-valute sono proprio le truffe. Già adesso le valute digitali hanno degli saliscendi paurosi, in più la cosa si complica perché ci sono state delle vere e proprie fregature a danno di molti consumatori. Come fare allora ad operare nel Mondo delle valute virtuale con una certa attenzione?
Una cosa è subito da chiarire: valute come il Bitcoin e mille altre, non sono garantite da alcuna banca al Mondo. E’ questa la loro forza e allo stesso tempo, in un certo senso, il loro punto debole.
Le varie transazioni, quindi, non vengono registrate nei normali flussi bancari (tipo bonifici, assegni, versamenti), ma vengono validate unicamente dalla Blockchain (ne avevamo parlato qui: cosa significa Blockchain).
Assodato quindi che nessuna Banca potrà proteggervi nell’acquisto e vendita di queste valute digitali, vediamo (poichè avete la testa dura) come operare in questi mercati cercando di evitare al massimo le fregature.
Come si acquistano e vendono le cripto-valute
Operare nel campo delle cripto-valute si fa attraverso gli “Exchange“, praticamente delle piattaforme in cui versate soldi “reali” tramite un bonifico. Occorre naturalmente scegliere operatori presenti da tempo e che diano sicurezza e affidabilità. The Rock Trading, ad esempio, è una buona piattaforma con assistenza in italiano (cosa che non guasta mai). Altre scelte comprovate possono essere Bitstamp o l’emergente svizzero Bity. In realtà ne esistono altre decine che sono abbastanza sicuri e sullo stesso livello, se ne avete da consigliare scrivetelo nei commenti.
Ad esempio Coinbase dichiara di avere una copertura assicurativa sui depositi, ma non abbiamo mai verificato in prima persona se funzioni o cosa copra esattamente (furti, problemi tecnici, addebiti non richiesti). Una cosa che però non ci piace di Coinbase è che ha server dislocati negli Stati Uniti.
Gli Exchange chiedono la verifica della identità per poter accedere alla piattaforma e quindi un documento da scannerizzare ed inviare. Lo svizzero Bity, invece, pare che richieda solo un numero di telefono.
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Il consiglio principale, una volta ammessi alla piattaforma Exchange, depositati i soldi per operare ed acquistate le vostre prime valute digitali, è di non tenerle mai online sugli Exchange stessi. Il perché, ecco due validi motivi: furto di 500 milioni di dollari in criptovalute e scomparsi milioni di euro in Bitcoin. Il metodo migliore e consigliato da tutti è quello di scaricare i codici che identificano il possesso delle vostre valute crittografiche su dei portafogli offline: una chiavetta USB o un PC non collegati ad Internet.
Un valido articolo sui portafogli (wallet offline) lo potrete trovare a questo indirizzo: guida ai portafogli offline per valute digitali.
Esistono anche in Italia dei veri e propri ATM (come i Bancomat) per acquistare monete digitali, ma a parte che sono davvero scarsi nelle diffusione, solo al Nord Italia, hanno generalmente commissioni molto elevate. Gli Exchange, invece, sono molto meno esosi con piccole commissioni in acquisto e vendita.
Un articolo molto critico scritto da noi e che prende in considerazione alcuni problemi tecnici sulle monete virtuali, deve essere obbligatoriamente letto prima di avventurarsi in forti investimenti: il Bitcoin è pericoloso.