E’ davvero possibile essere anonimi in rete?

possibile essere anonimi in rete

Al giorno d’oggi la rete viene utilizzata praticamente per tutto. La maggior parte delle attività quotidiane possono essere eseguite con più facilità se ci si lascia aiutare da Internet e da applicazioni connesse alla rete. Ma ogni nuova tecnologia nasconde spesso delle insidie…

Sebbene sia indubbio che Internet ha semplificato la nostra vita, consentendoci anche di ampliare gli orizzonti e di ideare servizi prima impensabili, c’è un prezzo da pagare per questa semplificazione: la concessione di dati personali.

Si parla spesso di servizi web che tracciano i dati all’insaputa dell’utente, talvolta vengono fatte inchieste che smascherano questi portali e che portano allo loro chiusura. Il problema, però, è che nella stragrande maggioranza dei casi la raccolta delle informazioni personali e dei dati di navigazione è del tutto legale, perché è lo stesso utente a fornire queste informazioni.

Molte aziende sono interessate ai dati di navigazione ed alle informazioni personali degli utenti, perché con queste info a disposizione è possibile offrire agli utenti annunci personalizzati sulla base delle loro preferenze, incrementando il numero di click sugli annunci ed il tasso di conversione.

Sono svariati i sistemi utilizzati per carpire preferenze e dati di navigazione che potrebbero tornare utili. Alcuni dei dati raccolti potrebbero sembrare all’utente inutili, ma anch’essi vengono poi sfruttati dalle aziende per la personalizzazione dell’advertising.

Simulatore di raccolta dati: clickclickclick.click

Gli sviluppatori di Gizmodo hanno deciso di realizzare un particolare sito web, conosciuto come clickclickclick.click, che mostra all’utente come il browser web sia in grado di conoscere qualunque azione eseguita durante la sessione di navigazione.

Alcuni esempi di dati raccolti sono: pagine visitate, tempo di permanenza sulla pagina, spostamento del cursore, ricerche effettuate tramite gli appositi form, click sui link presenti nella pagina.

I dati mostrati da questo sito non vengono poi memorizzati, si tratta di un simulatore. Esso però dà perfettamente l’idea di come qualunque nostra azione sia riconosciuta dal browser, mostrando quanto sia difficile, se non addirittura impossibile, navigare nel pieno anonimato.

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Un altro servizio simile a clickclickclick.click è il sito webkay.robinlinus.com. Anche questo portale mostra agli utenti come vengono memorizzate le informazioni ed è in grado di stupire riuscendo a rilevare se il dispositivo con cui si sta navigando è appoggiato o meno su un tavolo.

La raccolta dati dei social network

I social network sono i servizi che con maggior facilità raccolgono i dati degli utenti, dal momento che sono gli utenti stessi a condividere informazioni personali. Facebook, WhatsApp, Twitter, sono in grado di raccogliere una mole importanti di informazioni, utilizzate poi per migliorare gli annunci pubblicitari, mostrando a ciascun utente banner diversi a seconda delle preferenze del singolo.

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Facebook dispone di una sezione dedicata alla privacy ed alle preferenze dell’utente. Impostando correttamente le funzioni di raccolta, è possibile limitare la raccolta dei dati da parte del social network. Il problema è che la maggior parte degli utenti non se ne cura, offrendo in questo modo tutte le proprie info al social network in blu. Il tutto appare molto evidente leggendo questo articolo: i dati personali che Facebook conosce.

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Lo stesso discorso vale per gli utenti di Twitter: il social network ha di recente aggiornato il regolamento relativo alla privacy, introducendo una nuova funzione che facilita la raccolta dei dati. Gli utenti possono disabilitare questa funzione, seguendo il percorso Privacy e Sicurezza -> Personalizzazione e Dati -> Modifica.

La raccolta dati dei browser

Tutti i browser sono in grado di memorizzare dati di navigazione. Secondo le nuove norme, ogni sito web deve oggi informare gli utenti della raccolta dei cookie e chiedere agli stessi utenti di accettare per proseguire nella navigazione.

La raccolta dei dati di navigazione è utile per rendere più veloci le successive visite su siti web già aperti in precedenza ed in generale per migliorare l’esperienza di navigazione. Il prezzo da pagare, come spiegato nei primi paragrafi, è la concessione di informazioni personali, sfruttate al fine di personalizzare gli annunci pubblicitari.

È possibile limitare la raccolta dei dati o scegliendo di navigare in incognito, oppure installando appositi add-on anti tracking. Sono disponibili software del genere sia per Chrome che per Mozilla Firefox.

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La raccolta dati durante gli acquisti

L’ecommerce ha ormai preso piede e sono sempre di più gli utenti che si affidano a siti online per i loro acquisti. Amazon ed eBay sono i due colossi del settore, ma ad essi si affiancano tanti altri siti minori e spesso specializzati in un particolare tipo di prodotti.

La raccolta dei dati durante gli acquisti è molto frequente e viene utilizzata per mostrare agli utenti prodotti simili a quelli che hanno acquistato in precedenza o anche a quelli che hanno semplicemente guardato.

Molto importante è un articolo su privacy e sicurezza: Tails, il sistema operativo anonimo.

 

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