Facebook ammette: fake news governative

Neanche Mark Zuckerberg, probabilmente, si sarebbe mai immaginato una battaglia più dura di questa per mantenere il suo Facebook il più “pulito” possibile. Ora scoppia un altro grosso scandalo sulle cosiddette “fake news”…

A Facebook non piace ammettere queste cose perché “inquina” sempre di più la sua “neutralità” come piattaforma di condivisione e notizie. Eppure hanno dovuto finalmente sputare il rospo: circa 30 mila account sono stati sospesi in forte odore di sospetto per l’utilizzo manipolatorio nella campagna delle elezioni francesi.

Manipolazioni che si sono verificate anche in occasione delle elezioni presidenziali USA, con migliaia di attività sospette confermate da rapporti redatti da CIA, NSA ed Fbi. Queste notizie sono inserite in un report chiamato «Information Operations and Facebook». Facebook stesso ha quindi ammesso ufficialmente queste attività illegali realizzate attraverso il proprio social network in occasione dei due appuntamenti presidenziali. E’ stata dura da digerire per i vertici del social più famoso del Mondo essere etichettati come strumento di diffusione di false informazioni o di campagne politiche ben oltre i limiti della correttezza.

Macron vittima di cyber attacchi da gruppo russo

I finti account appositamente creati per manipolare l’opinione pubblica, denominati “false amplifiers” sono capaci di scatenare una tempesta con alti numeri di false informazioni per danneggiare l’avversario politico di turno. Qui non si tratta di qualche sostenitore avverso, ma di organizzazioni ben strutturate con la capacità di diffondere rapidamente, attraverso i social, notizie ed immagini false, spesso manipolate. Tutti questi falsi account agiscono in maniera coordinata incidendo nella campagna d’opinione. Soprattutto è stato stabilito che erano proprio degli esseri umani e non bot automatici a creare queste tempeste mediatiche, persone con una buona conoscenza della società e della realtà politica, il tutto per colpire in modo efficace.

Che futuro ci aspetta in un mondo dove è possibile falsificare così facilmente le notizie e quindi incidere in qualche modo sulle opinioni di voto?

Naturalmente Facebook ribadisce il suo impegno e promette di affinare ancor più le tecniche per contrastare queste pratiche illegali e deleterie anche per il suo buon nome. Secondo il social in blu è proprio grazie a queste tecniche più approfondite che sono riusciti a bloccare i 30 mila finti account utilizzati in Francia in occasione delle elezioni presidenziali.

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La stessa Trend Micro, uno dei leader mondiali della sicurezza, aveva dichiarato che c’erano possibili legami nelle azioni rilevate in Francia con quelle che avevano agito nelle elezioni USA. Una matrice comune russa con gruppi organizzati denominati “Pawn Storm” e “Fancy Bear”.
Lo stesso Facebook ha rilevato che nella campagna elettorale statunitense sono stati segnalati diversi tentativi di infiltrazioni malevoli senza però riuscire a compromettere gli account esistenti e regolari. Rimane il grosso problema che ormai il social network viene utilizzato anche per diffondere informazioni sottratte illegittimamente da altre fonti (ad esempio account e-mail), per colpire la reputazione di determinati personaggi politici.

Elezioni in Germania e nuove normative

Ormai la situazione diventa sempre più calda e al centro delle attenzioni di Governi, forze politiche e forze dell’ordine. Nel prossimo autunno la Germania varerà una severa normativa che prevede multe fino a 50 milioni di euro per i social media che non controllano e rimuovono tempestivamente fake news. Probabile che tutto ciò sia stato accelerato anche dalle imminenti elezioni proprio in Germania. Anche in Italia creare fake news è un reato, ma le sanzioni sono decisamente leggere rispetto al danno che possono provocare.

Google ha annunciato di modifiche profonde sui proprio algoritmi di ricerca con l’obiettivo di premiare l’informazione “di qualità” a scapito delle false notizie. Gli stessi utenti avranno maggiori possibilità di segnalare notizie false, offensive e/o razziste.

Per finire eccovi alcune bufale che, incredibilmente, in passato hanno avuto ampia diffusione: Papa Ratzinger nazista e l’ennesima bufala su una cura del cancro.

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