Google implementa nuovi algoritmi più sofisticati per “colpire le fake news“. Era già nell’aria da tempo questa presa di posizione, il motore di ricerca di Mountain View ha annunciato oggi una importante modifica al proprio algoritmo di ricerca…
“Maggiore peso all’autorevolezza delle fonti“, è questo adesso il motto di Google dopo che il suo nuovo algoritmo avrà cominciato ad operare sui miliardi di ricerche attualmente indicizzati sul proprio motore di ricerca.
Anche Facebook i giorni scorsi aveva deciso di scendere in campo promettendo maggiore attenzione a ciò che appariva nel flusso delle notizie e, soprattutto, la pubblicazione di un vademecum su come riconoscere le fake news.
Assodato che anche per la legge italiana creare fake news è un reato, Google ha deciso di mettere in campo tutta la sua forza algoritmica per cercare di contrastare le cosiddette bufale in una lotta ormai senza quartiere che avvelena il web.
La decisione del motore di ricerca più grande al Mondo, leader incontrastato, dovrebbe impattare in modo sensibile miliardi di utenti di tutte le lingue. Le modifiche introdotte da Google privilegeranno pagine web qualitativamente migliori, assegnando un peso maggiore a fonti autorevoli ed agendo molto più rapidamente sulle segnalazioni di “umani” che identificano notizie di dubbio valore o completamente false.
I valutatori di Google
Ben Gomes, vicepresidente dell’Engineering delle Ricerche di Google, ha chiarito che in questa “battaglia” avranno un ruolo importante anche i migliaia di revisori umani reclutati da Google per scandagliare il web. Inoltre, non solo gli impiegati Google identificheranno le fake news, ma in qualche modo verrà studiato un metodo affinché anche i semplici utenti possano segnalare le bufale virali.
Le Linee guida per i valutatori della qualità Google sono già state modificate con le nuove direttive, inseriti parecchi dettagliati esempi di pagine di scarsa qualità. Saranno penalizzati i siti con informazioni ingannevoli, improvvisamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate, ad esempio come curare il cancro con metodologie sconosciute o osteggiate dalla medicina. Occorrerà del tempo affinché Google si aggiorni a queste nuove direttive, le ricerche sono svariati miliardi, i miglioramenti saranno graduali nel tempo. Un esempio di alcuni siti che verranno certamente penalizzati? I negazionisti dell’Olocausto, ci fu una esplosione di siti web simili nel Dicembre scorso.
I suggerimenti direttamente da parte degli utenti
Google consentirà di fornire un feedback sulle proprie ricerche e sulle notizie estrapolate dal motore di ricerca, che spesso portano a siti non pertinenti o poco autorevoli. Gli utenti potranno segnalare i testi indicando se sono violenti, offensivi, sessualmente espliciti, inutili o palesemente falsi. Un po’ come avviene con Facebook, anche se, ad onor del vero, non è che funzioni benissimo con il sistema di segnalazione Facebook, speriamo che Google si attrezzi meglio!
Occorre tornare a ribadire che le fake news sono ormai uno degli incubi dei giganti della tecnologia. Queste bufale comportano dei grossi danni di credibilità e oltretutto possono ingenerare anche comportamenti violenti in molti soggetti che non riescono a ben distinguere il falso dal vero.
Anche Wikipedia, con il fondatore Jimmy Wales, ha deciso di scendere in campo per questa battaglia con Wikitribune: una piattaforma che darà spazio solo a storie ed articoli scritti da giornalisti professionisti. Anche qui il grande ruolo di migliaia di volontari che certificheranno la correttezza di notizie e dati.