Il Google Zero Team, proprio il gruppo di esperti che ha individuato il bug di tutte le Cpu prodotte negli ultimi anni, avrebbe trovato il sistema per annullare (o comunque ridimensionare) questa falla senza rallentare i computer…
Appena due giorni fa Google ha emesso un comunicato ufficiale dove ha dichiarato di aver trovato la soluzione alla gravissima falla di sicurezza insita in tutte le Cpu. Il suo team di specialisti, Google Team Zero, avrebbe ideato questa tecnica innovativa per mettere al sicuro i sistemi informatici da Meltdown e Spectre.
Cpu fallate “riparate” con la tecnica Retpoline
La soluzione ideata dagli esperti di Google sarebbe semplice nella formulazione stessa: il processore verrebbe “interrogato” dal sistema operativo un numero di volte ben definito, in questo modo si riuscirebbe a contenere l’impatto sulle performance vicino al 100%.
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Come avevamo spiegato in un precedente articolo, la vulnerabilità si verificava perché il processore “tratteneva” alcuni dati per essere più veloce nelle successive “interrogazioni” da parte dei vari software. Proprio quei dati potevano essere “trafugati” da un attacco hacker tramite uno script malevolo. Impedendo il “colloquio” tra sistema operativo e Cpu con i software anti-bug, inevitabilmente il computer sarebbe diventato più lento. I test di Google hanno invece confermato che con la loro tecnica la velocità di un Pc o di un server rimane praticamente identica.
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Google la sta già utilizzando sui propri server
Ovviamente il consiglio dei tecnici di Google è quello di verificare che funzioni anche su altri tipi di macchine ed ambienti operativi, ma è di conforto sapere che attualmente gira perfettamente sui server di Big G. Youtube, Gmail, lo stesso motore di ricerca e l’enorme cloud che ospita Blogger, hanno in funzione questa patch speciale e la soluzione ideata è sicura, con basso impatto prestazionale.
Nessun problema per Google a divulgare la sua soluzione
Google ha dichiarato che offrirà gratuitamente la tecnica a chiunque divulgandola a tutte le aziende coinvolte. Un’ottima idea collaborativa per far fronte ad un nemico comune che ha davvero messo nei guai tutte le aziende e i privati operanti nel campo informatico.
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