I motivi della crisi dell’auto

Le nuove generazioni e l’automobile: un rapporto in evoluzione

Le nuove generazioni, in particolare i Millennials e la Generazione Z, mostrano un rapporto con l’automobile diverso rispetto a quello delle generazioni precedenti. Sempre meno giovani considerano l’auto un bene indispensabile, le ragioni di questo cambiamento sono molteplici.

La crisi dell’auto è per molti versi complessa e con tanti dati che indicano delle prospettive future non certo rosee. In questo articolo riportiamo i tanti motivi per cui si vendono sempre meno auto, non solo in Europa, ma anche nel Mondo.

I motivi del disinteresse:

  • Costi elevati: acquistare e mantenere un’automobile rappresenta un impegno economico significativo, spesso insostenibile per i giovani con un budget limitato. Tra assicurazione, carburante, manutenzione e tasse, il costo totale di possedere un’auto può essere proibitivo.
  • Alternative di trasporto: la crescente disponibilità di alternative di trasporto, come il trasporto pubblico, il car sharing e i servizi di ride-hailing (Uber, Lyft), offre ai giovani la possibilità di muoversi liberamente senza dover possedere un’auto.
  • Stile di vita urbano: le nuove generazioni tendono a vivere in aree urbane densamente popolate, dove è più facile muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. In questi contesti, l’auto può diventare più un intralcio che un vantaggio.
  • Preoccupazioni ambientali: i giovani sono sempre più sensibili ai temi ambientali e considerano l’automobile un mezzo di trasporto inquinante. Molti preferiscono optare per alternative più sostenibili, come la bicicletta o il trasporto pubblico.
  • Cambiamento di valori: l’automobile ha perso parte del suo valore simbolico come status symbol. Le nuove generazioni danno meno importanza al possesso di un’auto e preferiscono spendere i propri soldi in esperienze, viaggi e tecnologia.
  • Fattori tecnologici: l’avvento delle auto a guida autonoma potrebbe cambiare ulteriormente il rapporto delle nuove generazioni con le automobili. In futuro, potrebbe essere più conveniente e pratico utilizzare servizi di trasporto a guida autonoma piuttosto che possedere un’auto.
  • Car sharing: il car sharing offre la flessibilità di utilizzare un’auto solo quando necessario, senza i costi e gli impegni legati alla proprietà. Questa soluzione è particolarmente attraente per i giovani che utilizzano l’auto sporadicamente.

Calo dei neo-patentati

Un altro aspetto importante è il forte ridimensionamento nel numero di giovani che prendono la patente. Secondo l’ACI, in Italia nel 2022 sono state rilasciate 342.000 patenti a neopatentati, con un calo del 25% rispetto al 2012. Negli Stati Uniti, il numero di giovani con la patente è diminuito del 20% negli ultimi 30 anni, e nel Regno Unito, nel 2021, solo 2,97 milioni di persone tra i 16 e i 25 anni avevano la patente, rispetto ai 3,32 milioni del 2012. Questo trend potrebbe avere diverse conseguenze, come difficoltà nel mercato del lavoro per i giovani, riduzione della mobilità e impatto sull’industria automobilistica.

I motivi potrebbero essere:

  • Costi: il costo della patente (scuola guida, esami, ecc.) può essere un deterrente per i giovani con un budget limitato.
  • Alternative di trasporto: la disponibilità di mezzi pubblici, car sharing e ride-hailing rende meno necessaria la patente per muoversi.
  • Stile di vita urbano: nelle città, dove i giovani tendono a concentrarsi, è più facile spostarsi senza auto.
  • Differimento delle priorità: i giovani potrebbero dare priorità ad altri obiettivi, come l’istruzione, i viaggi o l’acquisto di una casa, rimandando la patente a un momento successivo.
  • Influenza della tecnologia: la diffusione di smartphone e app di navigazione rende più facile orientarsi e muoversi anche senza patente.

Politiche per limitare l’uso dell’auto:

In diverse città del mondo, si stanno implementando politiche per scoraggiare l’uso dell’auto e promuovere forme di mobilità più sostenibili.

Esempi:

  • Germania: riduzione dei parcheggi, aumento delle zone pedonali, limitazioni al traffico, incentivi per la mobilità sostenibile (Friburgo, Amburgo, Berlino).
  • Paesi Bassi: Amsterdam, Utrecht e Groningen promuovono la mobilità ciclistica e il trasporto pubblico, con la creazione di zone pedonali e piste ciclabili.
  • Danimarca: Copenaghen investe in infrastrutture per la mobilità ciclistica ed elettrica.
  • Francia: Parigi, Lione e Bordeaux creano zone a traffico limitato, pedonalizzano aree del centro e aumentano gli spazi verdi.
  • Spagna: Barcellona implementa il modello delle “superillas”, blocchi di isolati chiusi al traffico.
  • Regno Unito: Londra introduce la “Congestion Charge” e investe in infrastrutture per il trasporto pubblico e la mobilità ciclistica.
  • Stati Uniti: New York, San Francisco e Seattle aumentano le piste ciclabili, creano zone pedonali e incentivano il trasporto pubblico.
  • Canada: Vancouver investe in infrastrutture per la mobilità ciclistica e il trasporto pubblico.
  • Cina: Pechino e Shanghai limitano il numero di auto in circolazione e incentivano i veicoli elettrici.
  • Giappone: Tokyo promuove l’uso della bicicletta e ha un efficiente sistema di trasporto pubblico.
  • Colombia: Bogotà implementa il sistema di “Ciclovía”, chiudendo al traffico alcune strade la domenica e nei giorni festivi.

Queste politiche possono includere la riduzione dei parcheggi, l’aumento delle zone pedonali, l’introduzione di zone a traffico limitato e incentivi per l’uso di biciclette, trasporto pubblico e car sharing.

Aumento dei prezzi medi sproporzionati in pochi anni

Ovviamente ha inciso molto anche un aumento dei prezzi davvero considerevoli, che molti considerano (giustamente) quasi sproporzionati.

  • Dati ISTAT: Secondo l’ISTAT, l’indice dei prezzi dei beni di consumo durevoli (che include le automobili) è aumentato di circa il 15% dal 2014 al 2023.
  • Studi di settore: Alcuni studi di settore, come quello del Centro Studi Promotor, indicano che i prezzi delle auto nuove sono aumentati di oltre il 34% dal 2019 al 2022, con ulteriori aumenti nel 2023 e 2024.
  • Esempi concreti: Prendendo come esempio la Volkswagen Golf, come riportato da Motor1.com, il prezzo è passato da 17.650 euro nel 2014 a 30.150 euro nel 2024, con un aumento del 70,8%.

Cause dell’aumento dei prezzi:

Diversi fattori hanno contribuito all’aumento dei prezzi delle auto:

  • Crisi dei microchip: La carenza di microchip, causata dalla pandemia e da altri fattori, ha rallentato la produzione di automobili, riducendo l’offerta e aumentando i prezzi.
  • Aumento dei costi delle materie prime: L’aumento dei costi di materie prime come l’acciaio, l’alluminio e la plastica ha influito sui costi di produzione delle automobili.
  • Inflazione: L’inflazione generale ha contribuito all’aumento dei prezzi di beni e servizi, incluse le automobili.
  • Nuove normative ambientali: Le normative ambientali più stringenti hanno spinto le case automobilistiche a investire in tecnologie più costose, con un impatto sui prezzi finali.
  • Guerra in Ucraina: La guerra in Ucraina ha causato un aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, con ulteriori ripercussioni sui costi di produzione delle automobili.

Obbligo in Europa di auto ad emissioni 0 dal 2035

  • Riconversione industriale: Le case automobilistiche, per la produzione di motori a combustione interna, dovranno riconvertire i propri impianti e le proprie competenze per produrre veicoli elettrici. Questo richiederà investimenti ingenti e potrebbe portare a una riduzione dei posti di lavoro nel settore.
  • Crescita della concorrenza: L’obbligo di auto elettriche potrebbe favorire la crescita di nuovi produttori di veicoli elettrici, provenienti da Cina, Stati Uniti e altri paesi, aumentando la concorrenza per le case automobilistiche europee.
  • Cambiamenti nella catena di fornitura: La produzione di auto elettriche richiede componenti e materiali diversi rispetto alle auto tradizionali. Questo potrebbe portare a cambiamenti nella catena di fornitura dell’industria automobilistica, con la creazione di nuove opportunità per alcuni fornitori e la scomparsa di altri.
  • Impatto sull’indotto: L’industria automobilistica ha un vasto indotto di aziende che producono componenti e servizi per le auto tradizionali. La transizione verso l’elettrico potrebbe avere un impatto negativo su queste aziende, che dovranno adattarsi al nuovo mercato o rischiare di chiudere.

Opportunità:

Nonostante le sfide, l’obbligo di auto elettriche potrebbe anche creare nuove opportunità per l’industria automobilistica:

  • Sviluppo di nuove tecnologie: Investimenti nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per le auto elettriche, come batterie più efficienti, sistemi di ricarica rapida e software di gestione dell’energia.
  • Creazione di nuovi posti di lavoro: La transizione verso l’elettrico potrebbe creare nuovi posti di lavoro in settori come la produzione di batterie, la progettazione di software e l’installazione di infrastrutture di ricarica.
  • Rafforzamento della leadership nella mobilità sostenibile: Cogliere l’opportunità per diventare un leader nella produzione di veicoli elettrici e nella promozione della mobilità sostenibile, consolidando la propria posizione nel mercato globale.

L’auto non è più un business?

La tendenza delle nuove generazioni a non comprare automobili avrà conseguenze significative sul mercato automobilistico e sulla mobilità urbana. Le case automobilistiche dovranno adattarsi a questo cambiamento, offrendo soluzioni innovative come il car sharing, i servizi di abbonamento e le auto elettriche. Le città dovranno investire in infrastrutture per la mobilità sostenibile, come piste ciclabili, trasporto pubblico efficiente e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

In Germania, ad esempio, si discute della necessità di ridimensionare l’industria automobilistica e dirottarne le risorse verso altri settori produttivi, alla luce del calo della domanda di automobili e delle crescenti preoccupazioni ambientali. Questo processo di transizione richiederà investimenti e politiche mirate per garantire la sostenibilità economica e sociale del paese.

In conclusione, il rapporto tra le nuove generazioni e l’automobile è in continua evoluzione. I giovani cercano soluzioni di mobilità più flessibili, sostenibili e convenienti, e le città e le case automobilistiche dovranno adattarsi a questo nuovo scenario.

Lascia un commento e ti risponderò!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.