Il futuro della Blockchain
Il mondo delle criptovalute e della blockchain è in fermento. Non parliamo solo del solito ottovolante dei prezzi di Bitcoin, ma di una minaccia ben più profonda, che potrebbe scuotere le fondamenta stesse di questa tecnologia: l’avanzata dei computer quantistici. E il nome che sta sulla bocca di tutti è “Willow”, l’ultimo processore quantistico di IBM.
La Blockchain sarà minacciata dai computer quantistici?
Ma perché tanto clamore? Beh, immaginate la blockchain, cuore delle criptovalute come il Bitcoin, un castello fortificato, protetto da mura crittografiche apparentemente impenetrabili. Queste mura, basate su complessi calcoli matematici, sono la garanzia che le nostre transazioni siano sicure e che nessuno possa manomettere il registro immutabile della blockchain. Finora, i computer classici, quelli che abbiamo sulla scrivania, ci hanno provato in tutti i modi a sfondare queste mura, ma senza successo. Sono semplicemente troppo lenti.
Ecco però che entrano in scena i computer quantistici, delle macchine incredibilmente più potenti, che ragionano in un modo completamente diverso, sfruttando le stranezze del mondo subatomico. E qui entra in gioco l’algoritmo di Shor, una sorta di ariete quantistico in grado di abbattere le mura basate sulla crittografia a chiave pubblica, quella che usiamo per firmare le transazioni e proteggere i nostri wallet digitali.
Il primo vero chip quantistico a basso errore: Willow
In questa corsa, IBM è una delle protagoniste con il suo cavallo di battaglia: Willow, un processore quantistico da 133 qubit. Pensatelo come un chip per computer super avanzato, ma che funziona con regole completamente diverse da quelle a cui siamo abituati. Google è un altro gigante in questa gara, questi due colossi, invece di farsi la guerra, hanno deciso, almeno in parte, di unire le forze. Hanno fatto squadra e hanno usato Willow, il gioiellino di IBM, per fare degli esperimenti davvero tosti. Hanno messo alla prova questo processore con problemi complicatissimi, e i risultati, pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature, sono stati sorprendenti. Willow ha dimostrato di essere un bel passo avanti nella computazione quantistica.
Google, ovviamente, ha voluto far sapere al mondo di aver partecipato a questa impresa, e ha rilasciato un comunicato stampa. Ecco perché si può trovare in giro qualche notizia che parla di Willow e Google insieme. Willow è stato progettato e costruito da IBM, Google ha dato una mano importante nella ricerca che ha permesso di sfruttare al meglio le potenzialità di questo processore.
Willow, con i suoi 133 qubit, non è ancora abbastanza potente da farci tremare le vene dei polsi, almeno per quanto riguarda la crittografia. È più un prototipo, un assaggio di quello che verrà. Ma il fatto stesso che esista, insieme ai piani ambiziosi di IBM per macchine sempre più performanti, ci lancia un segnale chiaro: l’era dei computer quantistici in grado di mettere a rischio la blockchain non è fantascienza, è dietro l’angolo. Gli esperti parlano di 10, forse 20 anni, prima che queste macchine diventino una minaccia concreta.
E se non bastasse l’allarme generale, Willow ha già dato prova di cosa sono capaci i computer quantistici. Non parliamo ancora di rompere la crittografia, sia chiaro. Ma in recenti test, ha dimostrato una capacità impressionante di risolvere problemi complessi in modo molto più efficiente rispetto ai computer tradizionali. Parliamo di simulazioni di materiali e di ottimizzazioni che, per un computer classico, richiederebbero tempi biblici. Willow, invece, ha fornito risultati in tempi sorprendentemente brevi. È come se un bambino avesse risolto un’equazione di secondo grado in pochi secondi, mentre a un adulto servirebbe molto più tempo e fatica. Questo ci fa capire l’enorme potenziale di queste macchine e quanto velocemente si stiano evolvendo.
E’ la fine della Blockchain?
In realtà tra non molto saremo come davanti ad un bivio. La buona notizia è che la fortezza blockchain non è indifesa, anzi, si sta attrezzando per resistere all’assedio quantistico. La comunità scientifica non sta a guardare con le mani in mano. Si sta già lavorando a contromisure, a nuove forme di crittografia, chiamate “post-quantistiche“, che dovrebbero resistere anche agli attacchi dei computer quantistici. Nuove tecniche crittografiche come a mura più spesse e resistenti, costruite con materiali innovativi, in grado di reggere anche agli arieti quantistici. Ad esempio, si stanno studiando algoritmi basati su problemi matematici diversi, come quelli legati ai reticoli o ai codici, che si pensa siano intrattabili anche per un computer quantistico.
Allo studio anche delle nuove Blockchain
Sono allo studio anche nuovi tipi di blockchain, con principi quantistici per rafforzare la propria sicurezza. È come costruire un secondo castello, magari sotterraneo, usando tecniche di costruzione futuristiche, che sfruttano le stesse leggi della fisica quantistica per difendersi. Un esempio è la Quantum Key Distribution (QKD), un metodo per condividere chiavi crittografiche in modo assolutamente sicuro, sfruttando le proprietà quantistiche della luce. In pratica si sta cercando di usare le stesse stranezze del mondo quantistico per proteggere la blockchain. Un po’ come usare il fuoco per combattere il fuoco. Il focus sarà quello di scambiarsi codici segreti in modo super sicuro, creando nuove blockchain, o parti di esse, basate su principi quantistici come un sistema di crittografia che usa i quanti.
Alcuni progetti, come Ethereum 2.0 (anche se è un percorso lungo e complicato) e Quantum Resistant Ledger (QRL), stanno già lavorando in questa direzione.
La verità è che la corsa è appena iniziata. Da un lato, abbiamo i progressi vertiginosi della computazione quantistica, con Willow che rappresenta solo l’ultimo di una serie di passi da gigante, e i suoi recenti successi ne sono la prova lampante. Dall’altro, abbiamo gli sviluppatori di blockchain e i crittografi che stanno affinando le armi per difendere il fortino, preparandosi a una transizione epocale.
La Blockchain del futuro sarà sicura come adesso?
Sarà una vera e propria sfida tecnologica che determinerà il futuro non solo delle criptovalute, ma di un’intera gamma di applicazioni che si basano sulla blockchain, dalla gestione della supply chain alla sanità digitale. Occorrerà prepararsi, studiare, investire nella ricerca e, soprattutto, non farsi sorprendere quando i computer quantistici saranno davvero pronti a sferrare l’attacco. Il futuro della blockchain è in gioco, e Willow ha appena suonato un forte campanello d’allarme, con tanto di dimostrazione pratica delle sue capacità.