Proteggere i nostri dati personali ed avere l’accortezza di muoversi in Internet con attenzione è fondamentale per evitare guai futuri, visto che la situazione privacy peggiora di giorno in giorno…
Un nuovo termine che diverrà popolare nei prossimi anni è il “digital footprint“, in estrema sintesi le tracce che lasciamo online e che possono essere “raggruppate” per formare un nostro profilo digitale alla mercé di chiunque.
Evitare che le nostre informazioni personali finiscano fuori controllo
Questi articoli sembrano le solite, piccole esagerazioni che si leggono in giro e invece non potete neanche immaginare come si possa finire velocemente in truffe o peggio, in casi di furti di identità. Non solo noi, potrebbero finire nei guai anche i nostri amici a causa di nostre leggerezze.
Le informazioni anagrafiche sono importanti, no alla divulgazione facile.
Evitiamo sempre di diffondere con facilità i nostri dati anagrafici. Nome e cognome sono già online tramite i social, ma gli altri elementi essenziali della nostra identità è meglio non siano facilmente reperibili. Ad esempio la data di nascita: se proprio non potete fare a meno perché vi piace ricevere gli auguri di compleanno attraverso i social, cercate di oscurare almeno l’anno. Già adesso Facebook conosce molti dati personali, evitiamo di divulgarne altri.
Comunicare la propria posizione non è mai salutare
Annunciare in pompa magna sui vari social che si è lontani da casa, magari in località esotiche, non è certo una bella abitudine. Ormai i ladri si organizzano raccogliendo informazioni sulle abitudini di vita di eventuali bersagli e quale migliore occasione di vistare casa momentaneamente vuote? Magari pubblicate foto ed esperienze una volta che sarete rientrati a casa, meglio non farlo mai sapere prima del ritorno.
Le foto pubblicate rivelano molto
Non è raro il caso di trovare foto in rete con la “geotag” abilitata. In pratica state fornendo le coordinate gps della vostra posizione e sono informazioni accessibili a chiunque. Il consiglio è sempre quello: disattivate dalle impostazioni Android o iOS i geotag delle foto. Potete farlo manualmente o affidarvi a delle app come Pixelgarde per iOs Apple o GeoBye-Bye per Android.
Evitare di pubblicare foto di minori
E’ vero che i social consentono di “limitare” pubblicazione di foto e notizie a ristrette cerchie di amici, ma tenete presente che chiunque ha accesso alla pagina può copiare foto ed informazioni e divulgarle liberamente. Un amico distratto, un account che non avete chiuso in un locale pubblico, mai pubblicare foto di minori. Al limite, se proprio volete, fatelo oscurando il viso e senza chiamarli direttamente con il loro nome. Una foto immessa in Internet non ha più alcun controllo, in ogni caso, chiunque può farci qualsiasi cosa.
Profili lavorativi con eccesso di informazioni
LinkedIn o altri social collegati al lavoro sono stracolmi di curriculum con tantissimi dati personali. Addirittura indirizzi, numeri di telefono, esperienze personali e tanti dati privati. Questi social, che spesso immettono in Google pagine non protette, sono i posti preferiti dai criminali informatici che sfruttano la tecnica dell’ingegneria sociale. Sempre meglio limitarsi, fornire dettagli come percorso di studi e competenze, tutti gli altri dati privati potranno essere comunicati durante i contatti diretti.
Documenti di identità, dovete essere gelosi
Così come vi preoccupate se perdete nel mondo reale il vostro documento di identità, allo stesso tempo evitate di scansionarli per inviarli online: è la stessa cosa, li perderete di vista per sempre! Anche se ve li chiedono siti web molti seri, dovete pensare che questi documenti potrebbero essere utilizzati da dipendenti infedeli e finire nel database di criminali informatici. Nel caso sia proprio necessario spedirli barrateli con due lunghe strisce che attraversano tutto il documento e scrivete una frase tipo: da utilizzare solo per il “sito web” che ve l’ha richiesto.
Troppe informazioni sulla nostra attività lavorativa
Evitiamo di commentare il nostro lavoro continuamente su Facebook, i concorrenti potrebbero “carpire” informazioni utili per effettuare una specie di spionaggio industriale. Sembrano sciocchezze, ma da briciole di informazioni si può poi risalire ad altre notizie più corpose sulla vostra azienda. Inoltre, tenete presente che i datori di lavoro controllano spesso le pagine Facebook dei propri dipendenti, evitiamo inutili, pubbliche, polemiche. Ad esempio, un articolo che dovete leggere è: cercate lavoro? Attenti a Facebook!