Bitcoin mai a questi valori stratosferici, ormai veleggia verso gli 11 mila dollari e sembra non arrestarsi dopo aver sfondato la soglia psicologica dei 10 mila dollari. La bolla dei Bitcoin sembra quasi stia per scoppiare, ma questa criptovaluta ha ancora frecce nel suo arco…
“La bolla dei Bitcoin” ormai ogni testata giornalistica incomincia così il suo pezzo su questa moneta digitale. La stessa Fed parla apertamente di “attività speculativa”, la Banca d’Italia ribadisce che a breve potrebbe esserci una crisi di sfiducia ed un calo repentino, come in un castello di carte. Certo, molti segnali fanno proprio pensare ad una bolla che potrebbe esplodere in modo catastrofico (per chi ha Bitcoin nel portafoglio), ma per ora non è così.
E’ indubbiamente vero che i Bitcoin sono “attività, contratti, vulnerabili a crisi di sfiducia”, afferma il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, in audizione alla Commissione finanze della Camera. “Attualmente non è possibile conoscere il volume delle transazioni tranne quando vengono convertite in euro, ma non è indicativo per il fenomeno che si è scatenato”.
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Il mistero su chi ha creato il Bitcoin
Elon Musk: il miliardario visionario proprietario di Tesla e Space X smentisce aver creato la criptovaluta che sta facendo impazzire mezzo Mondo e dichiara di non sapere neanche dove sia un Bitcoin che un amico gli aveva regalato alcuni anni fa. La precisazione di Musk è arrivata dopo che alcuni indiscrezioni lo collegavano a Satoshi Nakamoto, il nome utilizzato per la prima registrazione del Bitcoin, circa nove anni fa, una identità fittizia su cui aleggia il mistero dell’ideatore dei Bitcoin.
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Jerome Powell, nominato da Donald Trump alla guida della Fed dopo Janet Yellen, spiega, a suo parere, che le criptovalute saranno un motivo di preoccupazione nel “lungo termine”. “La Fed monitora l’andamento delle criptovalute e le loro tecnologie” afferma Powell “non c’è dubbio sul fatto che il valore del Bitcoin sia salito molto nell’ultimo anno”. Anche Mario Draghi è convinto che le criptovalute non sono ancora abbastanza mature da richiedere regole. La bolla dei Bitcoin però potrebbe scoppiare da un momento all’altro.
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La Fed pensa comunque di entrare in questo campo con l’emissione di una propria moneta digitale. Nel frattempo il valore dei Bitcoin è sempre più alto e ora vale più di aziende enormi come McDonald’s e Walt Disney per capitalizzazione di mercato.
I Bitcoin non sono ecologici perché divorano energia
Questa valuta digitale è davvero poco ecologica: la sua circolazione, pur eterea, provoca il consumo di più elettricità della maggior parte delle nazioni mondiali. Il “mining“, in pratica il sistema utilizzato costruire nuovi Bitcoin sfruttando la potenza di calcolo di un numero ormai quasi incalcolabile di computer sparsi per il globo, impegna 30 terawattora all’anno, più di quanto consuma l’intera Irlanda. Se fosse uno Stato, sarebbe tra i primi sessanta per quantità di corrente elettrica impegnata.
Anche il Blockchain, il sistema di controllo condiviso di tutte le transazioni di Bitcoin consuma una enorme quantità di energia. Si calcola che una singola transazione in Bitcoin, utilizza un quantitativo di elettricità sufficiente ad alimentare 10 case americane, mentre l’energia consumata dalla criptovaluta in generale potrebbe soddisfare il fabbisogno di 2,79 milioni di case. Pensate che come termine di confronto l’elaborazione dati impegnati da tutte le carte Visa è sufficiente per appena circa 50mila abitazioni.