Il futuro, per le automobili a guida automatica, sta diventando sempre piu' realta'. Ancor piu' se due giganti come Google e Uber decideranno di allearsi…
Google è nato come motore di ricerca e, dopo essersi affermato e dopo essere diventato il più utilizzato al mondo, si è trasformato in una azienda impegnata nei più svariati settori, in molti dei quali ha raggiunto risultati eccellenti.
Google sta lavorando già da tempo ormai nel settore delle automobili. In un precedente articolo abbiamo parlato di Google e le automobili automatiche, progetto che porterà Big G ad introdurre sul mercato una vettura che si guida da sola.
L'ultimo prototipo di questa vettura è stato mostrato nel mese di Dicembre e Google prevede di poter offrire al mercato una vettura che si guida da sola e perfettamente funzionante entro i prossimi cinque anni.
Anche Uber, servizio di cui abbiamo parlato in un precedente articolo: la minaccia di Uber, ha deciso di investire denaro nel progetto di una macchina che su guida da sola e sta già lavorando a questo programma futuristico con un team di esperti, facendo anche tesoro di due preziose collaborazioni, la prima con il National Robotics Engineering Center con sede a Pittsburgh, e la seconda con la Carnegie Mellon University.
Ovviamente, sia per Google che per Uber, non sarà sufficiente mettere a punto una vettura perfettamente funzionante, ma bisognerà attendere anche che la legislazione relativa alla circolazione stradale venga modificata e che permetta ad automobili che si guidano da sole di circolare liberamente.
Le due strade diverse intraprese inizialmente da Google e da Uber sembrerebbero quindi destinate ad incrociarsi: da un lato abbiamo Uber, che attualmente domina il settore delle auto a noleggio e che sta lavorando alla produzione di una vettura che si guidi da sola, in modo da rendere automatico il suo ottimo servizio, dall'altro abbiamo Google, che è già in possesso di un prototipo funzionante della vettura e che sta pensando alla realizzazione di un servizio molto simile a quello attualmente offerto da Uber.
Lo scontro per il dominio di questo settore è vicino, bisognerà vedere chi riuscirà a raggiungere entrambi gli obiettivi per primo e ad ottenere quindi un vantaggio consistente sul concorrente.
L'idea di una flotta di vetture che si guidano da sole in giro per le maggiori città del mondo sembra oggi fantascienza, ma è proprio questo quello a cui stanno lavorando sia Google che Uber. La concorrenza spinge sempre a dare di più e questo scontro potrebbe quindi portare a mettere a punto vetture più sicure e con eccellenti prestazioni ed un servizio meglio organizzato e più conveniente per i clienti.
Al tempo stesso uno scontro fra questi due titani, attualmente Uber fà più profitti di Facebook, potrebbe riservar loro sorprese, favorendo ad esempio un nuovo competitore che potrebbe aggiungersi in corsa: non bisogna dimenticare il famoso detto fra i due litiganti il terzo gode.
Tutto ciò ci porta ad ipotizzare un'alternativa, che fino a questo momento non ha trovato alcun tipo di riscontro, ma che non può essere esclusa a priori: Google ed Uber potrebbero collaborare nel creare un servizio a noleggio di auto che si guidano da sole.
Non bisogna dimenticare che Google è uno degli investitori più importanti per Uber: Google Venture, il settore dell'azienda che ha il compito di scegliere e gestire gli investimenti, ha investito ben 257,69 milioni di dollari nel 2013 per aiutare Uber a sviluppare il suo servizio.
Google ha dalla sua il vantaggio di poter contare su un potere finanziario non irrilevante e sicuramente maggiore di quello a disposizione di Uber. Può contare inoltre sul suo ottimo servizio Google Maps (se vuoi approfondire impara come usare Google Maps al meglio), che sarà sicuramente sfruttato dalle vetture che si guidano da sole fabbricate da Big G.
Uber comunque è un valido avversario o futuro socio, perché sebbene dal punto di vista finanziario la battaglia sembra essere senza speranza, Uber ha dalla sua l'attuale dominio del settore delle auto a noleggio e la fitta ramificazione del suo servizio nelle principali capitali internazionali, rete che Google invece dovrà costruire da zero.