Una nuova campagna “anti-Cina” è esplosa in questi giorni negli Stati Uniti. L’FBI ha recentemente dichiarato che i prodotti cinesi potrebbero essere impiegati per “spiare” ed intercettare gli utenti che li utilizzano. E’ in atto solo una guerra commerciale o può esserci qualcosa di vero?
Indubbiamente è una pubblicità negativa molto pesante quella lanciata dall’FBI, addirittura dal capo stesso, Chris Wray, nei confronti degli smartphone cinesi. In particolare, i due giganti cinesi produttori di telefono Huawei e ZTE, avrebbero rapporti molto stretti con il regime di Xi Jinping. La stessa NSA (agenzia nazionale di sicurezza statunitense) avrebbe confermato il tutto ricordando che molti studenti e professori sono già utilizzati come spie industriali sul territorio USA.
Alcuni mesi fa, altre accuse provenienti dall’America, indicavano la Cina come il mandante di poderosi attacchi hacker a carico di industrie americane nel tentativo di trafugare idee e brevetti.
Dov’è la verità? La Cina sta sfruttando il suo boom economico nella tecnologia per spiare il Mondo e soprattutto gli Stati Uniti?
La sensazione è che la verità stia nel mezzo, interpellato uno degli analisti di sicurezza fra i più famosi al Mondo, Raoul Chiesa, ex hacker, che ha lavorato anche per la Huawei, il problema sembra sia soprattutto nella sicurezza generale, un po’ trascurata, nei prodotti cinesi. Alla stregua della qualità dei prodotti provenienti dall’estremo oriente, pur Huawei, disponendo di un reparto sicurezza con migliaia di programmatori, i telefonini di questo produttore soffrono parecchie vulnerabilità facilmente perforabili.
Inoltre l’accusa proviene da un campo, quello statunitense, impegnato da anni con la NSA a spiare chiunque, anche i propri alleati pur di avere delle informazioni. Spesso gli Stati Uniti sono stati accusati, a ragione, di utilizzare la loro tecnologia per rubare segreti industriali in altre nazioni. E’ certo che ora, l’accusa rivolta alla Cina è quantomeno paradossale.
In altri articoli tipo Prism programma segreto che ci controlla in Internet e il disastro Datagate (creato proprio dai servizi segreti americani), è risultato evidente che sono proprio gli Stati Uniti il primo paese spione nel campo tecnologico.
Ad ogni modo la sicurezza assoluta non esiste, pensare che usare nuove tecnologie ci tenga al riparo da furti di dati è ormai solo una pia illusione.
Capire se un cellulare è spiato, ora è possibile da parte di tutti, anche da non esperti in informatica.