Senza quasi dirlo a nessuno già a Luglio WhatsApp aveva ridotto la possibilità di condivisione a 20 contatti.
WhatsApp ha deciso di combattere fake news e spam abbassando ancor più la possibilità di condividere in contemporanea i messaggi. Una mossa per cercare di arginare la disinformazione.
Un vero e proprio freno a mano tirato in corsa, mentre WhatsApp veleggia verso nuovi risultati a livello mondiale con un numero record di iscritti. Gli sviluppatori di questa celebre chat hanno deciso di limitare ancor più i messaggi condivisi a soli 5 destinatari.
Un test importante è già stato effettuato pochi mesi fa in India, proprio per arginare le notizie fasulle e sopratutto le cosiddette catene di Sant’Antonio.
Basta allora ai messaggi inoltrati a centinaia di contatti, un brutto vizio che contribuisce alla diffusione di notizie inventate che generano solo confusione disinformando gli utenti.
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Costretti ad agire a causa anche di gravi problemi sociali
Non è un problema solo di bon-ton, dovete tener presente che alcune di queste fake news hanno poi comportato gravi conseguenze come violenze ed abusi, la cronaca ne è piena. Ad esempio alcune violenze perpetrate in India e Messico, mentre, secondo anche il New York Times, in Brasile, centinaia di migliaia di messaggi senza alcun controllo e verifiche hanno favorito l’elezione di Jair Bolsonaro.
Oltre all’India (dove è già attiva da tempo) questa limitazione sarà estesa anche ad altre nazioni. La notizia è ufficiale e sono stati proprio i manager di WhatsApp a rivelarlo durante un importante evento informatico a Giacarta, in Indonesia.
Carl Woog, responsabile delle comunicazioni esterne di WhatsApp, ha diramato alle agenzie la scelta dell’azienda. Il limite è già attivo con il prossimo aggiornamento dell’app via Play Store per i dispositivi Android. Arriverà ben presto anche per iOS, solo qualche giorno in più per risolvere alcuni problemi tecnici.
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Ormai WhatsApp è diventato un elemento centrale nelle nostre vite, talmente importante che tra poco sarà accessibile solo con la nostra impronta digitale per proteggere le nostre conservazioni.