WhatsApp e le catene di Sant’Antonio

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Chi nella sua vita non ha ricevuto il solito messaggio WhatsApp che “diventerà a pagamento se non inoltrerai a 10 amici questo messaggio”? Una vera e propria piaga che intasa i nostri telefoni e nonostante tutto molti utenti continuano a cascarci con tutti i piedi… WhatsApp ha deciso di porvi rimedio.

Cambiano i tempi, cambiano i mezzi, ma le vecchie abitudini non si scordano mai. Le famose catene di Sant’Antonio una volta circolavano con le lettere cartacee, famosa e probabilmente la prima del genere quella che iniziava con la seguente frase: “Recita tre Ave Maria a Sant’Antonio” poi la missiva proseguiva dettagliando tutte le miracolose fortune a chi aveva ricopiato la lettera e spedita ad amici e parenti. Ovviamente erano descritte anche le disgrazie che capitavano immancabilmente a chi invece interrompeva la diffusione.

Nell’era del digitale è ancora più semplice cominciare ed amplificare una catena di Sant’Antonio, basta scrivere un testo che può attirare l’attenzione e via per il Mondo attraverso WhatsApp. In questi anni ne sono state create tantissime: dal WhatsApp a pagamento, ad improbabili virus se aprivi un messaggio particolare, alle ricariche gratuite se rilanciavi il messaggio ad almeno 20 persone, ai coupon gratuiti Zara (150 euro), alle raccolte di sangue di pazienti che non esistevano e tanti altri ancora.

A cosa servono le catene di Sant’Antonio su WhatsApp?

Con Internet si è cercato in tutti i modi di raccogliere dati altrui e questo accadeva tramite le email, ma attraverso WhatsApp è difficile raccogliere informazioni con questo genere di iniziative. Potrebbero però contenere dei link che riportano a siti con un virus o a servizi premium a pagamento. Altre volte è un semplice testo creato dal solito buontempone rompiscatole che vuol solo vedere quanto sarà diffuso il suo messaggio: più il testo conterrà situazioni allarmistiche con parole chiave come ladri, extracomunitari, allarme di virus, più ci sarà possibilità che verrà condiviso da tante persone. Naturalmente lungi dal pensare che le catene di Sant’Antonio, per quanto replicate, possano intasare i server di WhatsApp, ma forse qualcuno ci crede.

WhatsApp ha deciso di intervenire

Facebook, proprietario di WhatsApp, ha deciso che le catene di Sant’Antonio dovranno essere drasticamente ridotte. E’ soprattutto per contrastare le bufale, cosa che Google e Facebook stanno facendo da tempo (ma la battaglia sarà lunga).

L’intervento dei programmatori di questo software di messaggistica verterà sul fatto che verrà visualizzata una speciale notifica “inoltrato diverse volte” proprio per far capire all’utente che forse il messaggio è solo puro spam e perdita di tempo. Nonostante l’avvertimento, se l’utente comunque inoltrerà il messaggio, WhatsApp avvertirà con un’altra notifica prima di dare l’ok all’invio: “Attenzione, il messaggio che stai inoltrando è già stato inoltrato molte volte“.
Attualmente questi avvertimenti non sono attivi, WhatsApp li sta testando, ma probabilmente saranno aggiunti in automatico nelle prossime versioni di WhatsApp.

Come al solito cambiano i mezzi, ma il punto debole della catena è sempre l’essere umano, leggete anche come mantenere sicuro il proprio telefonino.

Ad ogni modo, per chi fosse tentato di aprire una nuova catena di San’Antonio è forse il caso di stare attento perché ora creare fake news è un reato.

Un altro link interessante è senz’altro: come riconoscere le bufale in Internet.

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